lunedì 30 giugno 2025
Incontriamoci all’ombra: Dopo quante metà si arriva ad una buona meta?
martedì 10 giugno 2025
Quando si nasce?
Credo che ad un certo punto quel momento lì arrivi per tutti. C’è una specie di intuizione folgorante che ti pone, senza che tu davvero ti ci fossi impegnato, nella prospettiva esatta e perfettamente tarato rispetto al tuo racconto. A me è successo. Ci sono riuscita da sola ma mi è servito un sacco di tempo. Ad un certo punto mi sono svegliata e ho riposizionato tutti i ricordi, le parole sbagliate, le offese, le spiegazioni fasulle, le umiliazioni…tutto quanto. E così ho capito. Ho capito che io non sono stata mai una priorità per nessuno. Neppure da piccola per i miei genitori. Non c’erano le condizioni per esserlo, magari in un clima e un contesto più sereno sì, ma in quel momento non ero altro che un freno e un intralcio fastidioso con cui poter al massimo giocare al ribasso. E sai cosa? Rendermene conto dopo così tanto tempo, ha azzerato ogni lacerazione. Sapere di non essere stata amata come si deve senza per questo puntare il dito contro nessuno ha qualcosa di liberatorio, come se esonerasse finalmente anche me stessa dal dovere di amare a mia volta e assumermi la responsabilità della gratitudine. Un giorno mi sono svegliata e mi sono detta che io a questi devo molto meno di quel che loro in modo ricattatorio mi hanno lasciato intendere: dai risultati a scuola, alla velocità con cui mi si imponeva di trovare un lavoro, al non poter chiedere mai una lira, al presentare fidanzati in linea con le loro aspettative. È stato solo pochi giorni fa, ben più tardi di quando avrei dovuto capire tutto quanto, ma ho fatto un lungo respiro lo stesso e mi è sembrato che mi rotolasse dalla schiena un macigno che avevo lasciato crescere da tutta una vita. È liberatorio pensare che non ha più importanza sapere se e quanto abbia giocato la malafede o se in fondo è andata così perché non si poteva far niente di meglio. Quel che conta è esserci finalmente arrivata con gli strumenti giusti e cominciare a tenere per me ciò che è mio. Quando scopri che sei anche un po’ più sola di quanto pensassi sviluppi un senso più acuto dell’orgoglio o perlomeno attivi uno strano mix di risorse che cerchi di far luccicare il più possibile contro tutte le tristezze che per il momento non puoi permetterti.
Ho deciso che a luglio resterò a Milano. Ho bisogno di godermi un po’ di ferie senza ansia di novità o di stravolgimenti del quotidiano affrontando viaggi e soggiorni. Ho voglia di gironzolare per i quartieri, andare per musei e stare al fresco in qualche parco a ipotizzare un nuovo futuro possibile accompagnato a qualcosa che mi assecondi.
Da qualche tempo ho preso la decisione di comprare una nuova casa. La situazione qui a Milano è drammatica per due ordini di motivi: hanno bloccato la costruzione di 150 cantieri e quelli finiti hanno un valore proibitivo anche per i più solidi economicamente. Non sarà facile ma voglio provare a guardarmi intorno e pensarmi in questa città in un altro quartiere, in una casa nuova nuova e bella bella. Quale maniera migliore per sentirsi punto e a capo se non quella di mettere radici in un posto diverso, anche se nella stessa città di sempre, con le cose da fare ormai familiari e con poco da reimparare su come muoversi e cosa fare?
A volte mi pare di non essere mai nata davvero, altre che vorrei solo rifarlo meglio al netto dei dolori e delle imperfezioni già vissute, altre ancora mi piacerebbe ricominciare azzerando ogni cosa e ridisegnando da subito la vita giusta per me, senza tentativi o prove fallimentari da cui rialzarsi e andare avanti.
A volte vorrei semplicemente non aver perso tempo, tra dolori inutili e inconsapevolezze, tra strade sbagliate e nuovi tentativi per trovare il sentiero corretto. A volte, ma solo a volte, vorrei scordare di sentirmi così irrilevante
domenica 1 giugno 2025
Il buongiorno si vede dopo
E alla fine maggio è passato davvero e io, mai come stavolta, non vedevo l’ora che accadesse per via di quelle risposte che attendevo e che in effetti sono arrivate. Sapevo che in ogni caso la strada sarebbe stata in salita ma confesso che l’idea di ripartire da zero, come di fatto sarà, in fondo mi piace moltissimo. Mi riservo il racconto appena ci capisco qualcosa io stessa. Nel frattempo mi faccio bastare le giornate tiepide e i massaggi tailandesi, gli allenamenti di gruppo e la giornata Lynch. Me lo faccio bastare ma mica lo so quanto basti davvero. La mattina decisamente non funziona ancora: i pensieri cupi necessitano almeno di tre ore prima di stemperarsi e posso garantire che non c’è niente che possa fare per stare un po’ meglio durante quel misto di tachicardia, voglia di rompere piatti e bicchieri e malessere non meglio precisato da gestione dei compiti quotidiani. Un dramma vero che detta così mi pare ai limiti del ridicolo. Spero che l’estate agevoli un po’ il cambio di ottica.
“Ma ti è mai capitato di parlare di piena guarigione nei tuoi casi clinici?”. Ho fatto questa domanda ad uno psichiatra che ho conosciuto ad una delle mie lezioni e lui mi ha detto così “Mah, in realtà il più delle volte si cerca solo di tenere in piedi la baracca” che poi è esattamente quello che penso io quando si trova il coraggio di ammettere di aver bisogno di un supporto, una cura, una terapia, un percorso di analisi. Io credo che dal disagio esistenziale non si guarisca mai, che certe questioni già basta se riesci a conviverci e che anzi di questi tempi sentirsi felici sia persino una specie di colpa, come se al senso di impotenza nei confronti delle catastrofi mi pare almeno doveroso provare dolore e compassione rispetto a realtà che non ci riguardano solo per pura fortuna.
Ho deciso che mi devo appuntare tutte le cose belle che mi succedono nell’arco di una settimana, perché mica esistono solo le colleghe brutte e cattive che girano con gli screenshot dei miei post tra le stanze dell’ufficio, o i risvegli del mattino pieni di ricordi pesanti e paure per un futuro non ancora scritto, mica esistono solo gli squat bulgari e la cronaca nera.
Io per esempio di questa settimana premio
Il film di Martone, che sfugge a tutte le regole del biopic, ma pure del racconto carcerario, della Roma che t’aspetti, del cinema dell’impegno e di tutto quello che ti aspetteresti e che invece non c’è. Perché è meglio
I miei muffin proteici al cioccolato. Uno dei miei miracoli sugarfree che però mica te ne accorgi
Il massaggio thai con la mia mani di fata preferita. Sono tutte bravissime…ma lei…
Gli allenamenti di gruppo con la Hunziker all’arco della pace. Quanto porta bene i suoi anni lei...che poi sarebbero pure i miei…
Un libro di Varga Llosa che non avevo letto ed è stupendo
La brutta notizia che secondo me è un’ottima occasione per un “ritenta sarai più fortunata”
Le prime ciliegie della stagione
Un complimento carino di quelli che alla mia età non si usano più
Domani è ancora festa
Ora che ci penso. Mi pare pure troppo. Non credo di meritarlo o che mi sia dovuto. Ma è il mio modo di praticare la gratitudine quando finalmente passano le prime tre ore della mattina e la giornata può cominciare per davvero
“Pensavo peggio” non è niente male
“Pensavo peggio”. Ricorderò questa estate per il numero insospettabile di volte in cui me lo sono ripetuto. A volte mi basta pescare dal...
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Me ne accorgo da dettagli impercettibili , come l’acquisto compulsivo di int egratori dal nome improbabile che mi fanno pensare a delle ...
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Oggi c’è un sole pazzesco qui a M ilano. Sono uscita in pausa pranzo con la precisa intenzione di assorbire più luce e calore possibili ...