E alla fine pure quest’estate ci saluta assieme al suo carico di retorica da nuovi inizi, di buoni propositi, di ripartenze, di rivoluzioni esistenziali delle quali settembre si assumerà poi tutta la responsabilità prima di cederla ad un qualunque gennaio degli anni a venire. Io ho smesso di cadere in certe trappole da ormai tanto tempo e precisamente da quando ho deciso che le cose che contano nella mia vita non dovranno mai risentire della periodizzazione limitata per realizzarsi e che dovranno invece far parte di me e del mio quotidiano senza interruzioni, senza cedimenti. Portare avanti delle intenzioni finchè la forza e la fiducia in esse me lo consentiranno. E così se mai dovessi decidere di cominciare cose nuove accadrà soltanto assieme alla certezza di poterle portare avanti con la stessa costanza e disciplina con cui faccio tutto il resto.
Mentre l’estate procedeva senza portarmi in nessuno degli infiniti altrove che avrei potuto occupare per sfuggire ad un caldo che per fortuna non è mai stato insopportabile, ho preparato la valigia per tornare in un posto che ho voglia di vedere meglio.
Nel frattempo è anche successo che:
· * ho compiuto 49 anni. Ho fatto una carezza ad ognuno di loro. Non ne darei indietro neanche mezzo
· * sono riuscita a non tagliare i capelli e vorrei riuscirci fino ai 50
· * sono stata in perfetto silenzio per giorni, per poi pensare che non capisco cosa spaventi dello star soli con se stessi anche per periodi indefiniti di tempo
· * ho buttato vestiti che mi piacevano molto solo per esercitarmi a lasciar andare senza rimpianti anche le cose a cui tengo di più
· * ho smesso di mangiare il pesce. Con la carne è successo almeno dieci anni fa senza che neppure me ne accorgessi. Con i crostacei sto ancora cercando di elaborare il mio lutto gastrico
· * ho razionalizzato il numero dei miei abbonamenti streaming trovando l’esperienza più dolorosa e complessa di quanto pensassi. Le serie a cui ti affezioni sono dei pezzi di vita che allargano la tua
· * sono andata a letto prestissimo. Più o meno dopo i primi cinque minuti di un qualsiasi dibattito preserale sulla questione israelo-palestinese. Credo che sia la sola cosa possibile per evitare di vedere e sentire delle assurdità
· * E’ stata un’estate milanese mite che mi ha visto trottare tutta feliciona e baldanzosa per musei e cinema senza mai desiderare di essere altrove neppure nel giorno di ferragosto
· Ora che sono rientrati tutti posso finalmente cercare spazio altrove senza rimpianti
Il futuro non è scritto ma ognuno se lo immagina. Il mio non so quando sia ufficialmente cominciato. Con gli inizi non ho familiarità. Io so soltanto continuare. E solo a modo mio
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