Sola andata

Sola andata

martedì 12 febbraio 2019

Libera interpretazione

Succede sempre più spesso. Ci sono giorni in cui mi succede di trascorrere l’intero giorno fuori di casa e mi chiedo che effetto faccia una dimora abitabile e col frigo pieno, ma senza musica, pentole sul fuoco, la lavatrice avviata o il divano  occupato...come faccio a trascorrere così tanta parte del mio tempo in luoghi non familiari, spesso differenti a seconda delle ore del giorno, rincorrendo attività che mi coinvolgono e interessano abbastanza da rendermi lieve la mia indole zingara. Mi piace. In questo momento c’è l’ultimo film della trilogia di Bridget  Jones, quello in cui ha 43 anni, è di nuovo single, ancora piena di paturnie. E di necessità di amare.

È passato ormai tanto tempo e la soluzione che ho trovato con lui si è rivelata perfetta. Io non lo odio e lui lo sa. Sa che non fingo perdono o un atteggiamento amichevole solo per dissimulare un rancore vocato alla vendetta. Lo guardo, gli parlo  e penso che non saremmo mai stati felici, che le incompatibilità avrebbero superato ogni mio più tenace senso di attaccamento. Lo guardo e penso che non solo gli perdono tutto, ma lo ringrazio pure di avermi fatto comprendere di cosa ho veramente bisogno. E ora mi piace anche di più, così gentile, presente, disponibile, affettuoso come non ricordavo da mai. Ma sapevo di non sbagliarmi sulla sua reale caratura...

È che agli uomini piace così: pensare di potere esercitare un potere da dominatore un po’ infantile verso chi dimostra di amarli. Tutti cascano in questa pia illusione, o perlomeno tutti si sentono in diritto di fare così con me. E allora succede di trovarmi in ballo con della gelosia per uno che si è già trasformato in qualcosa di disgustoso: un pollo verso quella, quella e quell’altra o, come nei casi più recenti, mi succede di scovare dei like pure per mia nonna basta che non ce ne siamo per me, e infine dei brillantissimi atteggiamenti di sufficienza...e io intanto già mi sono spoetizzata ma poi tutto il tempo successivo lo passo a cercare di capire come mai tutto questo. E la spiegazione è che mi ero sbagliata su tutto e che quello che fa davvero male è proprio questo. Mi ero sbagliata sul loro conto. O meglio mi ero sbagliata su loro dover contare per me. E così oggi, che più che mai non credo di poter fare tesoro di lezioni valide in assoluto ho capito che al primo sintomo di gelosia devo girarmi subito dall’altra parte. La gelosia è il vero sintomo di assenza del tipo di amore che cerco. Tutto qui.

O forse la verità è che si riesce a dimenticare davvero qualcuno soltanto quando un altro comincia a prendere possesso dei tuoi pensieri. Con gentilezza, ma in modo inesorabile. O anche semplicemente con un buona dose di fantasia. Come faccio io. Per ora. Ma in tv c’è Bridget Jones e mi pare che la sua parabola si sia davvero conclusa. E direi proprio nel migliore dei modi! /sp/div>




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