Sola andata

Sola andata

venerdì 16 aprile 2021

Traslocare la vitalità del proprio spazio

 E’ strano come pare che non accada nulla di speciale quando senti di vivere un eterno giorno della marmotta e allo stesso tempo sai che non è così proprio per nulla: nel frattempo stai cambiando tu, sia perché lo vuoi e ti ci metti d’impegno e anche perché succede e non te ne accorgi o non lo accetti. Il tempo passa pure da “fermo” e le cose sempre uguali acquistano tutte un senso diverso, come le stagioni che si susseguono, le prospettive che si modificano per il fatto stesso di spingersi in avanti contaminandosi con un tempo che non le agevola. Io sono cambiata tantissimo. Ne ho percezione come mai mi è capitato in altre fasi della mia vita, neppure quelle in cui i cambiamenti erano enormemente più visibili. Ho cambiato le pretese verso me stessa: non voglio fare più niente per nessuno senza essere adeguatamente ricambiata. Giuro che questo non era affatto scontato fino ad un anno fa. Oggi non credo più nella gratuità degli affetti: non bisogna svalutare il peso di quello che diamo e che facciamo per gli altri e se succede bisogna fare un po’ di passi indietro.  E poi ho imparato a fare pace pure col fatto che non troverò mai l’anima gemella, ma che continuerò comunque a vivere ogni secondo della mia vita solo per essere pronta a questo stupendo miracolo. E poi, last but not least, ho cambiato stanza d’ufficio, che pare una cosa da nulla, ma non lo è affatto se penso che lascio una parete bellissima e coloratissima, decorata con le esperienze di tutte le cose che ho fatto in questa città: avevo chiesto perché avere un collega che pensa per sette ore ad alta voce non è la cosa più divertente del mondo. Un piccolo trasloco carico di un non trascurabile valore simbolico

Ma la mia vera notizia bomba in realtà è un’altra. Pare che l’appartamento sopra il mio sia in vendita. Fino a qualche anno fa lo era anche quello accanto: era stato messo all’asta fino ad arrivare ad un prezzo simbolico di cui avrebbe approfittato chiunque al mio posto (29000 euro!) , ma io avevo resistito all’ipotesi di prenderlo  sperando di guadagnarci un buon vicino di casa. Non è stato così: il grasso e logorroico signore argentino che ha preso in affitto quella casa è così fastidioso che mi chiedo perché non abbia investito quel denaro anche soltanto per garantirmi il silenzio che avevo prima. Però la casa al piano di sopra mi fa proprio gola. E non solo perché non vorrei “piedi in testa”. Mi piacerebbe tantissimo rivivere quel tempo gioioso e realizzativo che si porta dentro una casa da ristrutturare e arredare. E’ bella anche soltanto l’idea di poter aggiungere un piano a quella in cui vivo ora. Da quando l’ho saputo non faccio che prefigurami  il modo in cui potrei predisporla all’accoglienza, o semplicementealla realizzazione di uno spazio nuovo in cui esprimermi meglio: un salottino con gli attrezzi, uno studiolo, la zona lavanderia finalmente lontana dalla mia vista, persino una piccola “saletta cinema” col proiettore a parete. E’ incredibile quanto possa viaggiare la fantasia quando è opportunamente stimolata e come questo generi stati d’animo ed energie sopite. Ma credo che mi asterrò anche stavolta e che me ne starò nel mio piccolo guscio mentre incrocio le dita sulla qualità del futuro acquirente. In fondo io chiedo solo un po’ pace. E poi l’idea di iniziare a pensare di andar via da Milano comincia a prendere corpo: non è una cosa che desidero ma è quello che molto probabilmente dovrà accadere, prima o poi.


Una vita in sospensione. Mi pare un bel privilegio anche questo: restare giocoforza sollevati da terra mantenendo anche la semplice intenzione del volo, per riuscire almeno a non precipitare. In questo tempo assurdo mi sono esercitata così bene ad accettare tutte le mie asfittiche limitazioni che mi ci sono abituata fino all’assuefazione: ho imparato a relativizzare gli spazi piccolile frequentazioni mai sinceramente disinteressate e generose, e poi mi sono anche tanto divertita ad inventare nuovi modi di occupare questo tempo improvvisamente dilatato.  Tutto per arrivare a comprendere che non si trattava forse di reali rinunce, ma solo di pretesti molto utili per capire meglio e pensare ad altro. Per pensarmi come altro. 


Forse sulla mia testa verranno ad abitare delle altre persone fastidiose. Se così sarà, allora capirò finalmente che è arrivato il momento, ancora una volta, di abitare uno spazio diverso.

 

1 commento:

  1. Beh dai, coraggio, se conviene prendilo e basta.... Fatti un gran regalo : un progetto !

    P.s.le anime gemelle quando trovano palizzate, tipo Forte Apache, cambiano strada. Parola di generale Custer 😳😂🤗

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