Sola andata

Sola andata

venerdì 5 agosto 2022

Tutto quello che non avrei voluto sapere di me e che ho osato chiedermi

 Probabilmente con certi lati di me non farò mai davvero pace. Ormai ne sono quasi sicura. E non perché li ritenga sbagliati o vergognosi. Direi che è addirittura il contrarioè una specie di incapacità a spiegare la logica sottesa a certe mie convinzioni, unita alla percezione che spesso gli altri restino disorientati dal mio essere diversa da come pensavano: cioè molto dolce, remissiva, altruista. Cosa pur vera in molti casi…ma non così tanto e non così sempre. E allora mi sono detta che potrebbe essere divertente l’esercizio un po’ provocatorio di sollecitare le emozioni di pancia di chi ama farsi custode dei sacri valori sui quali si fonda una società sana, generosa, duratura.

Mi è bastato andare a commentare un post che parlava di bambini piccoli e di mamme che si scusavano per l’eventuale fastidio arrecato su un aereo e ho fatto esplodere il mio piccolo ordigno“intelligente” (senza falsa modestia) dicendo così:  ”io odio i bambini, ma questa storia ha commosso persino me”. Tutto secondo i piani: attacchi, insulti, parolacce, povere argomentazioni basate esclusivamente sulla scorta di reazioni di pancia e altre banalità di questo genere. Da questo piccolo osservatorio è venuto fuori che gli insulti più sboccati provenivano da una che vota Salvini e da un’altra che alla mia terza reazione argomentata si è dovuta arrendere con un po’ di offese gratuite e prive di appiglie poi qualche uomo che ha fatto presto a rannicchiarsi in se stesso dopo poco…gente così, più o meno legittimamente indignata dal mio commento ma in fondo povera di ragioni, di pacato buon senso e in ogni caso oltremodo arrabbiata senza cercare davvero di comprendere o al limite di tacere. A me certi esperimenti divertono sempre moltissimo comunque, perché la dicono parecchio lunga sulla retorica coriacea di valori imposti ma di fatto non intimamente innestati in un sottosuolo culturale fatto di sensibilità, consapevolezza e un’idea davvero inclusiva della società, quella che contempla pure il non voler procreare, la bellezza dello star soli, di una idea diversa di condivisione… tutto retorico, acritico, respingente…in caso contrario la mia provocazione non avrebbe dovuto sortire alcun effetto oppure incitare a qualche straccio di riflessione. Nulla. Ci faccio pace.


ora vengo alle cose con cui non riesco a far pace. E’ verissimo che non mi piacciono i bambini. Intendo proprio come concetto, poi in realtà ne ho conosciuti di molto simpatici e non rompicoglioni, ma sono rarissimi e numericamente irrilevanti per riuscire a farmi considerare positivamente la “categoria”. E sì, lo so, parlo come una che non è mai stata bambina. E invece lo sono stata e pure della specie rompicoglioni tiraschiaffi. Forse il mio è solo un modo di odiare quella piccola e odiosa peste che fui, che - non esistendo più - necessita di capri espiatori di successive generazioni per essere neutralizzata. Vai a sapere. Però questa è la situazione attuale nonché primo tassello delle cose che non riesco a perdonarmi. Colpa grave? Forse sì, ma non mi basta per cambiare punto di vista. E quindi passo oltre.


Non sono brava a coltivare le amicizie e gli affetti in generale. Quando si smette di frequentarsi perché la vita ci conduce in luoghi diversi, quando le divergenze nel modo di vedere la vita, le idee politiche, persino quando alcune convinzioni alimentari sono troppo diverse dalle mie io non riesco ad affezionarmi. Piano piano mi allontano e non ci sono legami abbastanza forti che tengano per riuscire a superare certe distanze. Mi è successo persino con i parenti stretti: una volta non sono andata al funerale di uno zio perché non avevo scordato (e mai scorderò) certe sue frasi sbagliate nei miei confronti. Questo è quello che sono, una persona incapace di perdonare o di convivere con un modo troppo diverso dal mio di abbracciare certi valori. Non è bello eppure per me pure questa volta mi pare giusto così. È mica ho finito.


Non so amare bene. Se mi guardo indietro mi accorgo che sono rimasta infatuata sempre dallo stesso tipo di uomo che, passata la sbornia, ho immediatamente imparato a disprezzare a dimenticare con la leggerezza di un battito d’ali. Passioni e sofferenze da romanzetti d’appendice e poi oblio totale. Per sempre. Ogni volta così. La colpa è tutta mia. Innegabile. Ma per fortuna stavolta è proprio troppo tardi per rimediare. Mi sono persa il grande amore e pure il rischio che si trasformasse in muffa o residuo secco. Della mia autodeterminazione in solitaria ho imparato a fare il mio vero tesoro. Giusto o sbagliato che sia è un problema che, di grazia, non ho più il disagio di pormi.


Di quante altre cose potrei ancora dire di vergognarmi o di essere stata mancante? Una lista forse infinita. Per fortuna ogni tanto mi sottopongo al confronto e mi predispongo a cambiare idea, ottica, visione. E, per la stessa fortuna, trovo una che vota Salvini a farmi la morale...ovvio che poi smetto di sentirmi la persona peggiore del mondo. 


C’è della gente bruttissima in giro. Ed è così diversa da me che mi consola di tutto il non bello che ancora trattengo di me

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