Sola andata

Sola andata

martedì 2 maggio 2023

Contenta. Forse quasi felice

 I viaggi non troppo lunghi mi piacciono perché conservano intatto quel senso di gioiosa avventura, non troppo programmata ma condita di un’ansia leggera di fare e vedere il più possibile unita all’idea che, se anche non dovesse andare tutto come previsto, si tratterebbe pur sempre di pochi giorni. Erano anni che volevo vedere Praga, ma non volevo solo passeggiarci o guardarmi intorno come una sprovveduta e così, prima di partire ho comprato una card, valida per l’intera durata della mia permanenza, che mi avrebbe dato libero accesso a tutti i musei, le mostre, le mini crociere sul Moldava, le attrazioni, le sinagoghe, lo zoo, il cimitero ebraico, gli autobus turistici…ho fatto tutto quello che ho potuto con le opportunità che mi ero garantita già da casa. Inutile precisare che è stata una folgorazione: città fantastica per bellezza, storia, per il fascino che mi ha restituito, per il tempo sospeso che mi ha donato per pensare anche ad altro, per rompere con la routine di una città che non riesco a non amare ma che mi succhia davvero tantissima energia. Con gli anni ho capito che devo impormi qualche distacco periodico da Milano altrimenti mi diventa insostenibile conservare ritmi e abitudini ormai cristallizzate tra bisogni ed obblighi costanti. Intanto già penso a quale potrebbe essere la mia nuova meta di breve periodo. Mi pare molto sano anche semplicemente proiettarsi e pensarsi altrove con scadenze più o meno attendibili.

Non è successo solo questo. Col rischio di sembrare pazza, ribadisco lo stato di grazia che mi ha regalato l’ultimo film di Moretti: il mio approccio è sempre lo stesso quando vedo un suo nuovo film. Prima ho bisogno di sapere cosa provo nell’immediato. Poi però mi concedo sempre un tempo molto dilatato per ripensarlo smontandolo, soffermandomi su parole, inquadrature, parti di film, provando a cogliere stratificazioni, sfumature, allusioni, un pensiero nascosto sotto altri ed altri ancora. Il suo ultimo film è stato un atto d’amore verso chi lo conosce profondamente e profondamente lo ama. E’ per questo che comprendo la perplessità di chi si rapporta ad esso sprovvisto di questa dotazione iniziale che mi pare necessaria, ora più di sempre. Una meraviglia pazzesca. Chi pensa il contrario è solo perché non ne ha colto la grandezza fuori dal comune.


Siamo già al quinto mese di un anno che mi ha regalato più di quanto sperassi dati i presupposti di un 2022 che ancora non mi capacito di aver superato da viva. E’ curioso ma in fondo mi basta sapere di non essere innamorata, di aver capito come funziono in certe dinamiche e di non poterle in alcun modo modificare, di veder gli anni passare con la leggerezza di chi in fondo voleva solo quello che fin qui è riuscita ad ottenere, per pensare che il tempo non aggiusta le cose ma offre la prospettiva giusta per osservarle con lo spirito adatto. 


Chi ha letto questo diario anche nei primi anni si sarà reso conto, almeno in certi casi, di quanto fossi addolorata per i miei incontri sbagliati, amori che tali non erano e più o meno esplicite amare costatazioni sulla mia incapacità di tradurre in realtà concreta il mio desiderio di trovare il vero amore. Oggi credo che in fondo sia stato giusto così, non perché gli altri fossero sbagliati o perchè ero io ad esserlo (oppure sì, ma preferisco concentrarmi sull’analisi del risultato in questa fase). La verità, semplicemente, era che ho sempre inseguito un’idea di rapporto che credo sia impossibile trovare, o meglio, che io non sono riuscita ad intercettare e raggiungere quando mi sarebbe piaciuto. Succede, soprattutto quando non vuoi dei figli e neppure forme tradizionali di “stabilità” fatte di mutui, divisioni esatte dei compiti e gestione pratica delle incombenze. Succede, quando incontri uomini che stanno soltanto cercando di dimenticare qualcun’altra, vogliono diventare padri, ti fanno i conti in tasca, ti vedono solo come l’angelo del focolare con piatto a tavola e casa in ordine, quando la monogamia questa sconosciuta…succede anche che forse è tutta colpa mia che non capisco mai niente di tutto questo in tempo, che non so gestire il compromesso, che fa parte della parte prosaica della vita mettere in conto pure “chi fa cosa” altrimenti non si va d’accordo…


All’improvviso mi piace davvero di più stare così, senza neanche più desiderare di innamorarmi, sul cuscino morbido di tutti gli scampati pericoli, i sotterfugi evitati, i litigi e le tensioni stroncate a monte, la pesantezza della convivenza. All’improvviso il problema, ma anche la soluzione, ero davvero soltanto io.

Una volta un ragazzo, che al tempo aveva 32 anni e già tre figli grandicelli, mi disse una cosa che mi colpì molto. Gli avevo chiesto come mai fosse diventato padre così presto e già per tre volte. E lui mi rispose così: “Perché da quando hanno cominciato ad interessarmi sessualmente le donne non ho fatto altro che cercare quella che mi sarebbe piaciuto fecondare”. Mi colpì moltissimo e così non l’ho mai più dimenticato. E’ una delle prime cose che mi vengono in mente quando ringrazio il cielo di non avere avuto figli e nessun uomo che mi abbia fatto cambiare idea.


Forse sto esagerando nel sopravvalutare i primi mesi di un anno che mi pare bello solo perché è venuto dopo anni terribili un po’ per chiunque. Forse sto semplicemente invecchiando senza troppe rogne e senza l’angoscia di morire sola, visto che in fondo, se così fosse, cosa cambierebbe davvero? Mi piace questa strana forma di coraggio che non sapevo di avere e che mi pare un sereno adattamento a quello che non ho davvero scelto ma che in fondo ho davvero sempre voluto senza riuscire ad ammetterlo.

Sta di fatto che sono appena stata a Praga. Ho visto una marea di cose. Ho pensato tutto il tempo al film di Moretti. E non ho desiderato proprio nient’altro. Quanto manchi per essere felice davvero non saprei. Ma sono contenta lo stesso

4 commenti:

  1. Praga nel cuore. Unico rimpianto aver trovato chiuso il cimitero ebraico, monumento davvero unico.. anni dopo ci siamo in parte rifatti col cimitero monumentale ebraico di Berlino, ma spero ricapiti occasione.. buona ripresa!

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  2. https://francobattaglia.blogspot.com/2013/07/immagina-una-citta-magica-praga-ad.html un mio ricordo..

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    1. Non riesco ad aprire la pagina ma ti comprendo e posso immaginare. Una città che è pura magia❤️

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  3. gli incontri sbagliati, gli errori di vita, una volta superati hanno un che di salutare: ci ritarano, ci formano e ci calibrano.
    massimolegnani (orearovescio.wp)

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