Sola andata

Sola andata

giovedì 22 giugno 2023

Cerco l’estate tutti gli anni

 Stavolta quasi non me ne sono accorta. E’ di nuovo estate e a me pare di aver semplicemente attraversato un segmento temporale indeciso in cui si ostinava a star dentro qualunque cosa: alluvioni, caldo torrido, cielo coperto che si prendeva pause a casaccio di luce. Intanto moriva Berlusconi, ma pure centinaia di persone anonime in mare, cominciava la solita immarcescibile piaga degli esami di maturità che mi mettono sempre quell’ansia tendente al panico totale come se dovessi rifarli ogni volta. La primavera invece non mi ha mai raccontato davvero molto, come tutte le cose che non ci riesce di definire in maniera netta e limpida, che si propongono come un mero transito verso ciò che percepiamo come pienamente bene o pienamentemale. Io vivo solo per l’estate. Per il resto dell’anno mi limito sostanzialmente ad attenderla. Il mio scopo è soltanto quel pleonasmo rassicurante e fulgido che è la bella estate. 

Eppure detesto il caldo esattamente nella stessa maniera il cui odio il freddo, la qualità della mia vita non migliora affatto, anzi faccio più fatica, mi si abbassa la pressione ai limiti dello svenimento, sogno il mare per il 90 per cento del tempo visto che, di fattoprendo sempre pochissimi giorni di ferie in questo periodo: non potrei accettare di arrivare alla fine dell’anno senza poter contare su giornate in cui posso non andare al lavoro semplicemente perché non ne ho voglia. L’estate è una magnifica promessa infame e tanto mi basta per ravvivarmi, accendermi fantasia e nuovi propositi.

Ho sempre avuto bisogno di una qualche estate “motivazionale”, credo che sia utile soprattutto a chi vive sempre “fuori sincrono” rispetto alla propria stagione interiore. L’ho capito quando ero al primo anno di università: non era quella la strada e io lo avevo capito subito ma non avevo il coraggio di ripensarci, di ammettere l’errore di aver ascoltato il suggerimento sbagliato dei miei. E allora feci così: mi impuntai che avrei chiesto la tesi proprio al prof. che mi fece ripetere l’esame per tre volte, condizionando tutto il mio percorso fino alla laurea. La strada era sbagliata, ma il progetto era più importante dell’errore iniziale. Non saprò mai come sarebbe andata se avessi mollato, se mi fossi data un tempo più comodo di riflessione su ciò che avrei potuto essere, ma aver vinto una sfida che in fondo, questa sì, avevo scelto io è qualcosa di estremamente confortante per il mio presente ormai troppo opaco e lineare. Potrei farne altri mille di esempi così che hanno costellato tutta la mia vita durante le “non belle” stagionisognare per anni e anni qualcuno, riuscire alla fine nell’intento, e in quell’esatto istante scoprire che non era lui. Impuntarsi per ottenere un lavoro in una realtà che hai sempre ammirato, riuscire ad entrarci e scoprire che era tutt’altro e provare così l’ebbrezza irripetibile e meravigliosa del licenziarsi senza sapere come poi sarebbe andata. Credo che esistano maniere molto “time consuming” , ma in fondo alla fine efficaci lo stesso, di autodefinirsi quando non si è esattamente consapevoli di quale talento si possiede o perché non siamo stati capaci di ribellarci quando era il momento. E comunque, se invecchiare serve davvero a qualcosa, è forse proprio la presa d’atto che incarognirsi col destino sia una miserevole perdita di tempo.

Rimane il fatto che stavolta resterò a Milano per tutto luglio, poi starò dai miei per la prima metà di agosto e soltanto dalla fine di ottobre in poi andrò in qualche posto. Stavolta vorrei che fosse in un posto caldo: ingannare la fine dell’inverno e garantirmi una fine d’anno estiva, calda, distopica, lontana come quelle di quando andavo in puglia e credevo che nessun altro luogo di vacanza fosse ipotizzabile. Non era vero niente. Non mi piaceva niente e in acqua c’erano troppe meduse. Un anno decisi che non avrei più messo piede in quella casa e rimasi sola al paese pur di non essere costretta a rivedere luoghi e persone che non mi facevano del bene. Fu così che la casa fu finalmente venduta. E fu così vidi finalmente altri luoghi e persone più belle. E poi imparai il gusto di viaggiare da sola, assieme a tutti i suoi rischi. Un giorno scriverò quanto esilaranti, assurde, persino pericolose, siano le cose che ti lasci capitare quando non ne puoi più di obbedire agli errori decisi dagli altri. Intanto è estate. Va già tutto meglio.


“Ogni fallimento è solamente un’opportunità per diventare più intelligente” Henry Ford

2 commenti:

  1. "l'estate è una magnifica promessa infame" in questo ossimoro è condensata la contraddittorietà di un certo nostro sentire e agire.
    ml

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