Sola andata

Sola andata

venerdì 20 luglio 2018

Quell’ora mai persa

Non è come gli anni precedenti. L’ufficio non è vuoto come gli altri anni. I colleghi non sono partiti in massa: hanno capito anche loro che le vacanze a macchia di leopardo e in periodi diversi da quelli appartenuti ad un modello economico sociale che non esiste più da tempo ormai, offrono vantaggi notevoli. A me invece un po’ dispiace non essere più “quella strana” che parte quando tutti rientrano. Ma tant’è e pure i miei storici avventori dello sportello sono ancora qui e mi tengono aggiornati, bontà loro, delle loro piccole e grandi faccende di vita quotidiana . Ce n’è uno che ho conosciuto prima che si sposasse, che mi ha aggiornato sul matrimonio, l’arrivo della prima figlia, i cambiamenti che non aveva previsto “Lucia, non ci crederai, ma mi ha urlato di andare fuori di casa perché avevo messo in disordine. In quel momento ho pensato ma come è possibile? Io avevo sposato una ragazza dolce. Chi era questa?”. È passata pure la commercialista alle prese con una ONLUS ladronissima che sfrutta una legge che la agevola per lucrare e non pagare neppure un centesimo di imposte e lei la odia ma non sa trovare la maniera di non abusare di una legge nata per altri scopi. E poi la mamma bionda separata,  e con figli adolescenti del tutto ingestibili.
Ne ho tantissimi di questi affezionati confidenti che mi rendono partecipe dell’evolversi delle loro storie. E a me quasi sempre piace ascoltarli. Mi interessano soprattutto certe narrazioni del quotidiano di cui provo ad intuire le tracce e i percorsi futuri e ho molta riconoscenza della fiducia che mi viene accordata.

 Ma per fortuna oggi è venerdì e quando si fa sera tutto è ormai stato, sono soltanto io a decidere cosa raccontarmi o che ricordi far affiorare. E allora proviamo a ricordare. Cosa? E quando? E chi?

Potrei partire da un messaggio di un paio di giorni fa che non mi aspettavo, di cui non avevo previsto il contenuto e al quale ho tentato di rispondere con tutta la delicatezza e il tatto possibile. Lo spero davvero, e grazie comunque per le belle parole. Le belle parole... sempre colpa loro se poi uno se ne serve per confezionare un ricordo indelebile. Ci pensavo mentre lavavo l’insalatae mi chiedevo quale fosse la cosa più bella che mi sia mai stata detta.  Ce l‘ho. Non può che essere quella. Una frase precisa, molto probabilmente detta senza alcuna convinzione - come quasi tutte le migliori cose spontanee - e di certo chi la pronunciò oggi non la ricorderà neppure. Io invece non l’ho mai scordata e anzi mi ricordo bene che pure il cuore, per un istante, rimase sospeso e attonito da quella frase inaspettata.

“Lucia, un’ora con te non è mai persa”. Così mi disse il mio prof. quella volta che mi seguiva nella tesi di dottorato. L’argomento che tentavo di trattare non era il suo campo di ricerca e lui era in ogni caso troppo bravo per stare appresso a una come me. Mi conosceva già da tanti anni (oserei dire che fosse una delle persone che mi conoscesse meglio), non gli ho mai dato del tu e pure la sua severità non l’ho mai davvero scordata. Però una volta la signora delle pulizie del dipartimento venne a dirmi che era stupita perché io ero l’unica a cui consentiva di entrare nel suo ufficio anche in sua assenza.

Mentre finisco di lavare l’insalata e mi ricordo di una cosa che non c’entra niente nella mia vita e nei suoi esiti, penso che ci sono persone che hanno uno strano modo di imporsi nella vita, e nei ricordi, di qualcuno senza usare le forme classiche dell’affetto. Io non lo so cosa lo spinse a dire quella frase così imprevedibile, di certo non troppo plausibile e che mi zittì per secondi che mi parvero infiniti. Però la pronunciò davvero, la scelse al posto di qualsiasi altra cosa potesse dire. E bastò perché io non la dimenticassi più.
Nel frattempo ho ricordato anche altre cose e nessuna era all’altezza di quella frase detta un po’ così, a cui non si sbaglierebbe a non credere, che sto qui a ricordare dopo undici anni. E che mai più scorderò.
Poi ho mangiato l’insalata e, stranamente, mi ha completamente saziato.

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