Sola andata

Sola andata

domenica 17 settembre 2017

Navigatore a "svista"

Sempre inesorabilmente sveglia all'alba. Non c'è proprio niente da fare. Ieri credo di essermi addormentata non prima delle due eppure stamattina alle sei e trenta ero giù dall'alto del mio letto, con una tisana bollente e un caffè e perfettamente riposata. Alle sette mi ha scritto un amico chiedendo asilo sul mio divano perché è rimasto chiuso fuori di casa e ora è li che dorme come un bambino. Sono tornata a letto pure io e per fortuna osservo dalla finestra un cielo grigio che rende meno colpevole la mia assenza alla salomon running: quest'anno non mi riesce di aver voglia di indossare pettorali e correre per le gare. Forse dovrei cambiare sport e rassegnarmi al fatto che i miei valori ematici mi impediscono quel genere di sforzo prolungato e sfinente. Ma ancora non sono convinta di certi cambi repentini d'abito, nello sport come nelle sacre abitudini e in ogni orientamento di fondo che a torto o a ragione abbiamo deciso di darci. Però ammetto che ogni tanto lasciar perdere, sfumare, decidere di sperimentare strade poco intuitive possa risultare l'unica rivoluzione possibile

Non ho ancora terminato un libro che mi piace moltissimo e che ho in mano da tempo e non saprei dire se la ragione sia soltanto perché mi sto impigrendo oppure se si tratti di paura dell'abbandono.
Ieri sono stata ad una festa di compleanno in cui sono stata bene nonostante delle scarpe non troppo comode che mi hanno impedito di ballare quanto avrei voluto. La festeggiata era un'amica in comune con Massimo (siamo entrambe sue cinediscepole) e per arrivare da lei abbiamo ascoltato diligentemente le istruzioni del navigatore...che ci portava sempre in tutt'altro posto. È abbastanza curioso assecondare la perentorietà delle indicazioni di una voce elettronica che sta sbagliando con una tale evidenza che è fin troppo ingenuo assecondarla, ma tu lo fai, segui la sua voce deviante e lasci che ti porti financo in vicoletti stretti che non hanno evidentemente nulla a che fare con la meta effettiva. Mi sono divertita in questo gioco durato in fondo poco e che non ci ha impedito di essere a destinazione per tempo. Nel frattempo ci sono state cose dette e stradine anonime che forse non avrebbero trovato spazi di espressione. È trascorso un tempo che mi è parso giusto e per nulla perso.
Se proprio ci penso bene mi piace molto l'idea di procedere seguendo un navigatore che incorpori una qualche componente di errore piuttosto che andare avanti senza alcuna guida e in modo volutamente random e senza alcuna coordinata. Non è la stessa cosa: nel primo caso mi sto fidando di qualcuno che tenta di portarmi dove voglio, nel secondo non so che direzione prendere né come muovermi per darmi uno scopo.

Stamattina sarei forse uscita, avrei preso della pioggia e avrei mangiato un gelato. Invece sto aspettando un amico che si svegli dal mio divano, ho recuperato un po' di pagine di quel libro che non oso finire, ho capito che non mi dispiacerebbe cambiare sport. Strade diverse, orientamenti che si adattano al caso e all'imponderabile. Mi pare tutto sempre estremamente accettabile se c'è un navigatore, possibilmente difettoso, a guidarmi


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