Sola andata

Sola andata

martedì 16 luglio 2019

E cosi fu che...

Esattamente dieci anni fa mi arrivavano i risultati del concorso che mi ha portato a vivere qui. Prima di allora non avevo mai pensato di venire a stare a Milano: la temevo, pensavo che fosse una città per gente competitiva e anaffettiva e in parte non mi sbagliavo, ma col tempo questo non ha costituito un vincolo per una felice esperienza di insediamento in una città che mi ha dimostrato di essere molte altre cose.
Il giorno dopo il mio concorso ero testimone di nozze di mia cugina. Fu una bellissima giornata. Avevo risolto la precarietà del lavoro, c’ea un bel sole, avevo un bel vestito, ero con tutta la famiglia in un bellissimo ristorante di Posillipo. Tutto davvero meraviglioso.

Quel giorno stesso successe pure un’altra cosa. Rividi un mio vecchio compagno di classe, uno di quelli con cui non avevo molta confidenza ma che rivisto dopo così tanti anni, così cresciuto e così diverso da quel ragazzo troppo magro e taciturno, mi fece molta impressione. Disse che mi trovava molto bella, che lavorava a Londra come ingegnere e che avremmo potuto rivederci. Così fu. E così fu che ci avventurammo in una storia bella e divertente, fatta di baci e amore a Londra e dintorni. Così furono le telefonate via Skype mentre io ero intenta a scoprire Milano. E così fu che mi tradì per una che manco conosceva. Così fu che restò con lei per un po’ del tempo successivo ai miei pianti e al mio farmene una ragione. Così fu che sposò un’altra ed ebbe con lei una bellissima bambina. E, infine, così fu che dopo tutti questi anni, mi abbia chiesto un po’ di tempo fa l’amicizia su fb, per poi scrivermi cose dolcissime e malinconiche che mi sono sembrate una maniera delicata e sincera di chiedermi scusa per il suo comportamento di allora.

Oggi, che ho postato quelle vecchie foto  di quel bellissimo matrimonio, che forse scattò lui stesso, vi ho ritrovato anche il suo “mi piace” e ho sorriso con una reazione automatica.
Credo che lui sia stato la mia ultima grande delusione d’amore, dopo erano solo illusioni. Sì, direi che
 Milano incontri del genere me li abbia proprio risparmiati e di questo, qualche volta, la ringrazio di cuore. La ringrazio per la solitudine che ho preso ad amare come mia prediletta ispiratrice di ottimismo e consapevolezze, e poi la ringrazio per i finti amori che ho imparato a schivare, per la presa di distanza dalla provincia e dalla sua grettezza e infine per il dono della presa di coscienza della mia fallibilità emotiva senza farne un dramma. Ringrazio sempre questa città per tutto questo ed anche per tanto altro.
Tranne oggi.

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