Sola andata

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giovedì 18 luglio 2019

Se ricordo bene...è solo un bene

E così anche De Crescenzo ha ritenuto che potesse bastare così. Dopo Gregoretti, della cui scomparsa mi rammarico più che per gli altri, e dopo Camilleri, i grandi raccontatori ed esploratori di grammatiche nuove del contemporaneo pare che si siano consegnati ad un silenzio a suo modo altrettanto eloquente. Un doveroso grazie.

È da un po’ di tempo che ci penso. Mi sono ricordata di una frase che all’epoca consacrai come la cosa più bella che mi fosse mai stata detta e che fino ad oggi si è dimostrata essere tale. Mi ricordo che bussai alla sua porta, che avevamo un rapporto complesso ma anche solido e affiatato. All’epoca era mio tutor al dottorato, ma era stato il prof di uno dei miei primi esami e relatore della mia tesi di laurea e poi anche docente ad un master post laurea che frequentai solo perché c’era anche lui che per me era già un mito. Ci ritrovammo dopo circa due anni, quando mi licenziai dal mio lavoro, appunto per fare il dottorato. Dicevo, bussai alla sua porta e gli dissi che avrei dovuto parlare con lui di una questione relativa alla mia tesi ma che non volevo fargli perdere troppo tempo. A quel punto lui mi rispose così: “Lucia, un’ora con te non è mai persa”. Forse scherzava, o lo disse così per dire, era un uomo burbero e piuttosto formale nella gestione dei rapporti umani, eppure io da quel momento e fino ad oggi (sono passati più di quindici anni) ho pensato che mai più nessuno mi avrebbe detto una cosa altrettanto bella.

Vorrei che sapesse che mi manca sempre molto, nonostante un rapporto in fondo anche molto conflittuale, le tante incomprensioni, il tempo, la distanza e l’ipotesi tutt’altro che peregrina che si sia ormai scordato di me. Forse non saprà mai quanto anche quella sola frase lo abbia reso indelebile per me, più del 110/110e lode che gli devo e del dottorato stesso, più di tutti quelli che ho incontrato, dei complimenti ai miei occhi o alle mie gambe da parte di uomini gentili e compiaciuti, quando la giovinezza e la freschezza ancora suscitavano nei miei corteggiatori simili lusinghe.

Il mio ricordo definitivo rimane quella frase e basta...almeno fino a qualche giorno fa,  Un’amica a cui tengo molto mi ha detto, dopo che le ho prestato due libri per le vacanze e che le sono tanto piaciuti: “Lucia tu sei la mia life coach! Come fai a capire sempre di cosa ho bisogno?”.
Ecco, forse questa è la seconda cosa più bella che mi sia stata detta nella vita e di certo una di quelle che mi porterò nel cuore per attingere un po’ di autostima quando me ne sento troppo poca in dotazione naturale.

Io non sono un’intellettuale, sono destinata all’oblio e ovviamente accetto con serenità pacificata certe leggi di equilibrio cosmico che vogliono intelligenze e talenti come risorse innate non equamente ripartite. Ma sono brava a ricordare per tutta la vita ciò che mi offre l’illusione che la renda immortale. E così ho pensato che è proprio così. Sì, se ricordo bene, è così che io funziono: ricordando bene

3 commenti:

  1. Hai avuto De Crescenzo come docente?
    Altro che il Nardoni :-)
    Comunque non buttarti giù, per me sei un'intellettuale, per di più dal volto umano.

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  2. Grazie! Intellettuale dal volto umano sarà la mia terza cosa più bella da ricordare 🎁🎁🎁

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