Sola andata

Sola andata

venerdì 3 marzo 2023

Il sonno ha ragione

 Dovevo soltanto attraversare la strada. Giusto un minuto di tempo per arrivare al Cam della mia zona: uno di quei centri gestiti dal comune che offrono gratuitamente corsi di ogni tipo, dalle lingue, allo yoga, al cucito, ai corsi di scrittura creativa…io non avevo mai pensato di iscrivermi. Neppure so il perché, forse semplicemente perché in realtà non conosco nessuno in questo quartiere e in fondo mi sono sempre sentita  una “che viene da fuori”. Mi rendo conto che continuo a fare fatica col senso di appartenenza, ovunque io mi trovi, pure nel luogo in cui ho deciso che ci fosse casa mia. E poi è successo che ho fatto la scrutatrice nella scuola a poche centinaia di metri da dove abito e ho conosciuto una ragazza simpatica che ha voluto coinvolgermi in una di queste esperienze. E così oggi mi ha consentito l ‘accesso alla prima lezione di yoga di gruppo della mia vita. Quando mi è successo di praticarlo è stato sempre nel chiuso della mia stanzetta, con i miei tutorial di fiducia e in orari che potrei sostenere solo io e un monaco asceta che non ha più contatti col mondo da secoli. È stata una lezione lieve, con un maestro attento e credo simpatico, nulla di paragonabile alle torture che mi infliggo all’alba e proprio per questo mi è piaciuto molto seguire ogni passaggio. Mi hanno confermato l’iscrizione e quindi potrò tranquillamente tornare anche venerdì prossimo. Pensare di avere questo impegno nuovo e così comodo proprio nel mio quartiere mi offre una prospettiva tutta nuova di questo posto che ho amato anche senza in realtà aderirvi mai del tutto.

Di questi primi due mesi di anno ho poco da dire e anche questo per me è un bene: quando non ho molto da raccontare vuol dire che non ho particolari inquietudini, che dormo bene, non ho conflitti, non mi succede molto e che non ho smanie. Se nulla di brutto accade per me significa che va tutto bene. Intanto lascerò che marzo trascorra sperabilmente tranquillo pure lui e poi comincerò ad usare i miei blocchi di ferie da aprile a giugno, includendo almeno uno dei viaggi in programma e un po’ di rientri a casa.

È una fase fatta così in cui la disciplina ha la meglio sulla motivazione e le cose procedono più per senso del dovere che per reale e profondo entusiasmo. E mi pare sensato e giusto persino questo, se poi l’alternativa rischia di essere la depressione, l’apatia, il distacco, la pigrizia , il lasciarsi andare…ho imparato ad accogliere i periodi di assenza di slanci come delle preziose occasioni preparatorie di momenti più stimolanti e propiziatori.

Sono reduce da un anno che ho trovato per certi versi persino volgare, faticoso, troppo pieno di piccole e grandi delusioni che mi hanno letteralmente consumato. Un anno di poche sollecitazioni in fondo mi sembra quasi un dono o una pietosa compensazione per un periodo così antipatico.

La copertina elettrica che mi sta riscaldando in questo momento è sofficissima e ha la stessa consistenza (e pure lo stesso colore) del pelo di Pablito e quando me la passo sul viso mi pare di avere lui che mi fa le fusa. Una sensazione credibilissima che mi commuove pure adesso mentre scrivo. E poi ho portato la tv in camera da letto e così adesso sto tutta comoda a vedere programmi che mi aiutano ad addormentarmi nel giro di quattro minuti netti. Non ho mai dormito così tanto in vita mia. E forse è questa la novità. Anche adesso, che scrivo solo perché non lo faccio da troppo tempo e mi sento in colpa senza riuscire a sapere il perché, ho in realtà un sacco di sonno ma vorrei stare qui a vedere Crozza o uno dei film dsu MUBI che mi aprono sempre mondi meravigliosi. E invece sono stanca da morire, ho la vista appannata di chi ha solo voglia di dormire per otto ore e che già pensa al pan brioche che ha impastato per domani e di cui si augura una bella lievitazione. Ho voglia di riposare abbastanza per sentire tutti i benefici del massaggio del sabato, ormai diventata la mia più gioiosa consuetudine. Ho voglia di riposare perché penso continuamente al futuro e questo mi fa svalutare continuamente il presente. E ho paura di non essere mai abbastanza pronta per lui.

Crozza sta imitando un ministro che ha fatto delle affermazioni inaudite su dei disperati che scappavano dall’inferno. La seduzione del sonno ha radici non troppo misteriose in effetti. È un buon modo di rifiutarsi di sostenere l’insostenibile. La moka per domani è già pronta. Pure questa mi pare una inequivocabile forma di grande fiducia nel futuro. Sono le nove passate. Che ci faccio ancora sveglia? Cosa può riservarmi ancora il mio oggi che non potrà darmi imeglio il domani con gli interessi? Io non ho dubbi. Ho davvero tanto sonno. Secondo me lo yoga mi fa bene.

Nessun commento:

Posta un commento