Sola andata

Sola andata

mercoledì 9 agosto 2017

Darsi il tempo di meritarsi gli anni

Estate milanese strana quella di quest'anno per me. Non mi riferisco solo al caldo indimenticabile dello scorso week end, durante il quale ho davvero pensato di non farcela, o al numero imprecisato di quelli del piano di sopra che credo non abbiano smesso di saltare per tre giorni interi, e neppure al fatto che la città non si è svuotata come gli altri anni. Si, tutto questo vale, ma credo che le ragioni siano altre e che si trovino precisamente in un certo clima generale di pesantezza irrisolta ereditata da un anno francamente difficile da definire nelle sue mille derive neo reazionarie.

Un anno fa mi affacciavo con timore agli imminenti quarant'anni, c'erano le olimpiadi e mi divertivo da matti a seguire persino certi sport stranissimi, scrivevo un post su questo blog di cui non avevo memoria ma che ancora condivido. Un anno fa correvo meno di oggi, non avevo ancora i capelli abbastanza lunghi, non riuscivo a corrispondere l'affetto di una persona e a smettere di provarne per un'altra. Ero, in linea di massima, molto più infelice di adesso. Oggi è tutto chiuso e risolto in modo netto, i capelli sono cresciuti e corro di più affaticandomi (un po') di meno. Io credo con convinzione nei processi naturali di elaborazione e pure nell'umile tentativo di comprensione e poi che invecchiare senza indebolirsi o imbruttirsi o incattivirsi sia una cosa possibile, a certe condizioni.
Sono anni che fingo di non dare tropo peso al mio compleanno, accampando sempre scuse per non tornare giù dai miei a spegnere le candeline su una torta preparata da mia madre. Lo scorso anno lo festeggiai in ufficio con dei colleghi che in parte non vedo neanche più. E invece stavolta ho proprio voglia di rendere omaggio al mio tempo che passa con persone che mi riguardano, a sentirmi un po' di più parte di un mondo che mi piace sempre di meno ma di cui non è troppo utile lamentarsi, ai quaranta che stanno passando senza ferirmi, come invece fecero certi trenta.

Chi lo sa cosa davvero aiuti a stare in pace. Me lo chiedo mentre penso al video della O' Connor in cui piange e dice che è sola perché il suo grave disturbo bipolare l'ha isolata da tutto. Non mi è
sufficiente pensare che questo sia un rischio che corrono le anime particolarmente sensibili e neppure che si tratti semplicemente di cause organiche curabili con i farmaci. Io credo che lo stare male sia dovuto soprattutto ad un punto di vista ostinato, ad una specie di respiro perennemente fuori sincrono. No non è vero. Si tratta di patologie gravi e complicatissime da gestire e in realtà sono rimasta molto scossa da quel video. Le auguro tutto il sostegno di cui ha bisogno, lei e i tantissimi che soffrono dei tanti mali oscuri immersi nel loro baratro di dolore e solitudine non scelta.

 Però è vero che spesso si sta male per ragioni piccolissime o addirittura inesistenti. E puo essere molto divertente scoprire che qualche volta è proprio così. Se sai aspettare, respirare correttamente o correre un po'. E vivere nel tuo tempo con la certezza che si trasformerà necessariamente in tutt'altro. È tempo di auguri.

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