Sola andata

Sola andata

martedì 1 agosto 2017

Vicinitas est mater discordiarum. La moderna saggezza si oppone

Ero rientrata un po' irritata, altrimenti avrei dato molto più peso a quella grossa novità. Domenica pomeriggio sono andata in un piccolo cinema che si trova all'altro lato della città. Il Beltrade è uno di quei cinemini d'altri tempi, con un odore persistente e romantico di polvere e un'atmosfera credo frutto di una gestione volenterosa ma molto spartana. Di solito ha in programma film molto belli o poco distribuiti e mi piace il fatto di non trovarci molte persone. Ho recuperato "Sole, cuore e amore" che mi ha abbastanza addolorato. Quel pomeriggio, mentre in sala andavano due grossi ventilatori per attenuare il disagio di un caldo non comune, è successa una cosa piccola che però mi ha ferito. Ad un certo punto, dopo dieci minuti dall'inizio del film, sono entrate due signore molto molto anziane. Nonostante quella "intrusione tardiva" fosse per me motivo di disagio, perché mi distraggo e mi immedesimo nell'esperienza poco sensata di entrare in una sala a film già iniziato, ho tollerato la cosa da persona ragionevole e composta. Poi però le suddette signore si sono sedute, in ultima fila come me ma un paio di posti più lontano, e una di loro ha cominciato a smanettare col suo smartphone "supernova" per almeno cinque minuti. Ho atteso paziente che lo spegnesse perché mi abbagliava...ma non lo ha fatto. Ad un certo punto le ho chiesto di metterlo via perché mi dava fastidio e lei lo ha fatto con malcelato disappunto per la mia "impertinenza". Mi è dispiaciuto molto ma ho davvero aspettato del tempo prima di parlare, confidando nella sua buona fede. So di non aver avuto torto. Poi però è successa un'altra cosa. Dopo circa un'ora, mi è arrivata la notifica di un messaggio. Sì, avevo scordato di silenziare il cellulare. Mi succede spessissimo perché in realtà, incredibile a pensarsi, non uso quasi mai il telefono e men che meno ritengo probabile una telefonata di domenica pomeriggio. Fatto sta che per quel suono di un nano secondo la signora molto anziana mi ha subito detto di spegnere il telefono. Mentre pensavo che avesse ragione mi sono anche detta che certa gente è proprio brava ad invecchiare inutilmente...

E così, tornata a casa un poco abbacchiatella e con un film molto triste sulle spalle, non ho prestato abbastanza attenzione a quella finestra che non avevo mai visto aperta. La casa che fa angolo con la mia, quella che è andata all'asta così tante volte da arrivare a costare esattamente quattro volte meno della mia, che è identica, quella su cui ho fantasticato per anni immaginando ogni tipologia di vicino di casa, quella che tutti mi hanno detto di prendere perché mi sarebbe bastato abbattere una parete per avere una casa grande e comoda. Ma io non ho mai pensato di prenderla, ci sono entrata tante volte per proporla ad amici o potenziali buoni vicini, ho immaginato persone da salutare e con cui conversare affacciati dalle reciproche case, con cui condividere il filo dei panni da stendere, condividere piatti da testare, lanciare aeroplanini di carta...E invece c'era un signore, che mi ha salutato con un bel sorriso aperto. Ora ho davvero un nuovo vicino di casa. Quella finestra era aperta per la prima volta. C'era una persona gentile in una casa tutta da ristrutturare. E io non ero pronta.
Avevo appena fatto questione con una anziana vicina di posto in un lontano cinemino di quartiere. E ora non mi sentivo pronta per altre persone accanto.
Ma oggi è martedì e domani andrò di nuovo in quel cinema per un cartone animato. Di certo mi ricorderò di spegnere il telefono e sarò molto gentile nel pretendere che lo facciano anche gli altri. Poi tornerò a casa, mi affaccerò alla finestra. E mi abituerò a sentirmi "vicina"


1 commento:

  1. Interessante , già dal titolo (non so se il termine è esatto ) del Blog. Una cosa: nel profilo, a letture, correggerei la vocale in Dorian Gray ; Grey è personaggio di più recente best seller che nulla ha a che spartire con Wilde. Dal refuso al lapsus (freudiano?) il passo è breve. Per il resto complimenti.

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