Sola andata

Sola andata

mercoledì 26 febbraio 2020

Senso di pace. In che senso?

Sì è strano. È proprio strano. Vedere Milano sgombra, silenziosa, chiusa in un terrore palpabile, eppure ai miei occhi incomprensibile, è qualcosa che mai avrei immaginato potesse accadere. Sono rientrata da tre giorni da un viaggio che mi ha garantito un silenzio diverso, delle assenze colmate soltanto da una natura che aveva pieno diritto di cittadinanza sulla quasi totalità del territorio. Nulla era innaturale in quella pace assoluta.

Milano è una città dal battito accelerato per natura. È questo che mi affascina e mi aiuta nel mio esercizio perenne di adattamento, comprensione, senso. In questi ultimi tre giorni si è autoimposta di diventare una città completamente smarrita: tutti i negozi, cinema, teatri, locali, scuole, palestre sono stati chiusi. Gli autobus sono vuoti, i supermercati saccheggiati, la poca gente che si trova gira con le mascherine, ha paura e pensa solo al pericolo di ammalarsi.
Io non ho nessun timore. Mica perché sono coraggiosa o non mi spaventi l’agonia di un malessere infettivo. Ma non riesco ad avvertire il pericolo. E così me ne vado al lavoro e in giro con la stessa “incoscienza” di sempre. A volte mi pare di pensare che sia la sola cosa che giustifichi la mia motivazione a tutto.. Ma è inutile perché tanto a Milano non si può fare niente. In realtà non so bene cosa vorrei fare di preciso, visto che la mia giornata tipo è ginnastica/ corsa da sola, passeggiata al lavoro da sola, lavoro, spesa per la cena e cena. Nulla di tutto questo ha subito variazioni. Il cinema è degnamente sostituito dallo streaming e non ho cognizione del concetto di aperitivo. 

È davvero un fatto strano. Tutto intorno a me è cambiato in questi pochissimi giorni, eppure io continuo a fare esattamente le stesse cose di prima. E non lo so se sia perché mi confermo come solita incosciente, o se è solo che, finalmente, non ho più bisogno del “battito” di Milano per trovare la mia dimensione. O,ancora, se semplicemente trovo il mio modo di conservarmi “smarrita” pure in contesti che cambiano a causa di uno sperdimento che, per una volta, è soltanto degli altri. 

Pace e silenzio. Proprio come in Islanda. Eppure è tutto così drammaticamente diverso da lì. Milano, messa così, è una città priva di senso

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