Sola andata

Sola andata

mercoledì 19 febbraio 2020

Tutto qui

Ci sono questioni che posso risolvere soltanto così. Seguire delle intenzioni che non ho nessuna voglia di portare a compimento ma nelle quali credo pienamente fin da quando mi passano per la testa. La dico un po’ meglio ma credo che in ogni caso sarebbe difficile rendere chiaro questo mio strano atteggiamento verso ciò che rende significativa la mia vita. Anzi non la dico. La descrivo con quello sto facendo in questi giorni.

Mi trovo da cinque giorni in Islanda, in un luogo impronunciabile, proprio come i precedenti due, dopo che con un gruppo molto ben combinato abbiamo intrapreso un tour per questo posto magico e pazzesco partendo da Reykjavík e avventurandoci attorno alla costa sud tra geyser, iceberg, cascate, ghiacciai, lagune, canion, ben due aurore boreali, cibo strano, serate amabilmente conviviali...in questi giorni tutto mi crea stupore e meraviglia. Non solo il contesto da favola, perché così è l’Islanda, un luogo in cui forse gli elfi esistono davvero e dove la leggenda rimpiazza la realtà con facili stratagemmi.
Qui fa un freddo (e soprattutto un vento) che non avrei mai immaginato di essere in grado di sopportare: per molto meno a Milano sono capace di rimanere avvinghiata al termosifone con addosso l’intero guardaroba invernale più le coperte. Eppure non costituisce minimamente un limite alle nostre escursioni e alle foto senza guanti che non posso smettere di scattare perché tutto mi pare un piccolo capolavoro della natura che non vorrei mai scordare. Da quando sono qui ogni cosa vorrei che non finisse mai e questo nonostante ci siano cose cose della mia vita ordinaria che mi piacciono molto, persone che mi mancano, attività che ho voglia di riprendere. Ma mi è così inconsueto sentire di star così bene proprio come ora che sono tanto lontana....

Direi che fino ad oggi questo sia il posto che mi porterò dentro più a lungo. Eppure non volevo venirci. Neppure quando ho prenotato, neppure quando ho cominciato a pensare che avrei voluto vedere proprio questo posto.
Mi capita spesso di desiderare cose che poi ho paura di realizzare o che vorrei tenere confinate nell’alveo delle cose da immaginare senza toccare. Per fortuna ho uno spirito di contraddizione tale che qualche volta lavora persino a mio favore, quasi a dimostrarmi che se è vero che a Milano tutto succede secondo cadenze e passaggi controllati, lo è altrettanto assentarsi e lasciarsi occupare da spazi nuovi.
Ora sono nella sala di una Guest house bellissima in cui siamo arrivati da un paio d’ore. La cena è quasi pronta e fuori piove tantissimo. Dentro invece c’è un tepore magnifico, sono con la mia amica di cinefilia Sonia e altre persone estremamente piacevoli. E tutto pare dolce e ovattato.

Volevo dire chissà che. E invece, dall’Islanda è tutto




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