Sola andata

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sabato 8 ottobre 2016

Le ali ai piedi...no, forse basta solo essere leali coi piedi

Credo che sia vera la leggenda che vuole le donne indissolubilmente legate all'ossessione per le scarpe. Un esperto parlerebbe subito di surrogato emotivo. Ed è curioso anche osservare che questo assioma viene confermato dalle fonti più disparate: da Cenerentola  alle scarpine magiche del mago di oz..a Nanni Moretti con il suo "ogni scarpa una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo"... e pure se il tacco dodici è il dettaglio più scontato per evocare una tipica scarpa da donna, io voglio ancora sperare che non sia soltanto così. Altrimenti non mi salvo neppure in quanto donna...

 Io non posseggo scarpe tacco dodici, anzi per la verità ho un paio di sandali in vernice di quella "levatura": usati soltanto una volta ma sufficiente per comprendere come ci si sente a perdere l'uso dei piedi. Però ammetto che l'ingannevole effetto gamba slanciata se sfruttato bene avrebbe potuto restituire riscontro. Ma io non sfrutto mai.
Qualche volta indosso un paio di scarpe col tacco basso, ma sufficiente a farmi inciampare continuamente. Per il resto ho tante Clarks, un paio di all star rosse, un paio di stivali neri e le scarpe per andare a correre. Le scarpe sportive sono quelle che in assoluto mi affascinano di più perché dalla capacità di scegliere quelle che maggiormente fanno per noi dipendono tantissime cose. Da una scarpa scelta con cura dipende una buona andatura, la salute del povero piede così duramente sollecitato, l'integrità della colonna vertebrale, la velocità, la falcata e in generale l'intera qualità della prestazione e della soddisfazione che ne consegue. Le scarpe sono la sola vera cosa che conta quando si corre, se non sono perfettamente corrispondenti alle necessità di chi le indossa è meglio correre senza (la leggenda di Abebe  Bikila insegna). È proprio così.

"Ogni scarpa una camminata. Ogni camminata una diversa concezione del mondo". E cos'è una corsa se non la versione stressata di questa idea? Durante quel tempo lì, quello che ha senso se vivi e accetti la fatica come il tuo vero obiettivo e che ciascuno decide come gestirsi secondo le proprie risorse fisiche e interiori, sembra che la banale ripetitività dei passi non abbia nulla di interessante: c'è solo la fatica da gestire e uno scopo da raggiungere. E poi c'è l'andare verso o il fuggire da, c'è l'idea del percorso e di una distanza sempre maggiore da coprire. Ci sta lo star soli fortissimamente soli, pure quando lo fai con un gruppo in cui ti riconosci. Ci sono i passi, ognuno diverso dall'altro eppure continuamente simile a se stesso. Ci sono i pensieri cattivi, che mentre corri si trasformano in ispirazioni, sfide e opportunità. Credimi, tutto questo vuole delle scarpe con un tale carico di responsabilità da sopportare che secondo me serve la laurea.

Oggi mi sono stancata più del solito. Avevo ai piedi le mie belle Nike, vecchiotte ormai ma ancora degne di me e della mia andatura incerta ma decisa: ero sottotono, sto ancora combattendo contro la carenza di ferro, ho dormito poco...però anche io ho voluto obbedire alla sacra legge del legame indissolubile donna/scarpa e così ho preso delle nuove scarpe da corsa da cui non ho alcuna speranza di guadagnare in sensualità e fascino ma sulle quali mi muovo come su una nuvola perché è solo di leggerezza e di passo spedito che avevo bisogno e non sapevo in quale altro negozio andare. Le ho tenute tutto il giorno, ho cominciato a camminare per sentirle da subito mie e ho capito quasi da subito che erano loro. Ho trovato le scarpe per la mia camminata...e quindi per la mia concezione del mondo. Forse esagero. O forse no. Chi lo sa davvero che cosa è che passa per la testa e i desideri di una donna. Non lo sanno certo gli uomini, questo è sicuro. Ma forse neppure io, che non ho mai visto una sola puntata di "Sex and the city" in tutta la mia vita. Pare che in quella seguitissima serie non si facesse molto altro che camminare per le strade di New York su dei trampoli, fare shopping e cercare un uomo. Anche io metto gonne e ho tanti vestitini, ma sono sempre e solo i jeans l'unico indumento che metterei in salvo se la mia casa si allagasse. Sono femminile a comando ma unsexy per DNA. E il mondo che percorro ormai se n'è accorto. Io posso solo limitarmi a smettere di rincorrere sempre le stesse mete con scarpe sempre inadatte...





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