Sola andata

Sola andata

sabato 3 novembre 2018

(Ri)cambio di stagione

Il mio cambio di stagione è quasi finito. Ho ripreso il periodico rito di buttar via cose che non mi riguardano più, oggetti ancora funzionali all’utilizzo ma legati a ricordi non utili a giustificarne l’ingombro: magliette, tazze, pupazzetti regalati da chissà chi, candele, bomboniere...ogni tanto mi prende il bisogno di liberarmi della “roba”. Dice che lo spazio domestico ideale è quello che contiene le stesse cose di una camera d’albergo: forse è un’esagerazione se penso che proprio mai mi libererei dei miei fumetti e dei miei dvd...
Ormai le ore di luce sono diventate poche, la sera mi viene sonno molto presto e ritrovo il mio apice della giornata nel momento in cui il mio vivacissimo piumone mi restituisce il suo calore. Di solito mi addormento quasi subito e così bene che svegliarmi all’alba è solo naturale fisiologia che si realizza senza sforzo. Erano le cinque anche questa mattina di sabato, ero nella mia solita posizione quasi trasversale, abbracciata al cuscino, completamente rilassata, avvolta in un silenzio assoluto e ho subito pensato a quanto siano colpevoli, ai miei occhi, quelli che si alzano a mezzogiorno perché si perdono tutto il sonno notturno o semplicemente perché dormono troppo. Ma ogni tanto mi viene pure da chiedermi che emozioni mi perdo a non avere abitudini e attitudini diverse da quelle che ho.

Fb mi ha restituito una vecchia foto che mi piace molto che fu scattata in un giorno di cui ricordo tutto. Ho pensato al punto in cui ero, allo strano modo in cui ho assecondato un percorso piuttosto che qualunque altro, a come, ad un certo punto, cambia la percezione di tutto, persone comprese. E ogni cosa per un attimo mi è sembrata stranissima. 
Ritorno spesso a quegli anni e ancor di più a quelli precedenti, quando ancora studiavo economia e la trovavo troppo complicata e avrei certamente mollato, se non avessi fatto del mio prof il mio mentore definitivo fino alla fine del dottorato. Forse lui è l’unico tra tutte le persone che ho adorato di cui non smetterò mai di sentire davvero la mancanza. Degli altri legami spezzati non ho molto da dire: svaniti per consunzione, equivoco, bruschi cambi di rotta, inganni, superficialità, gentilezza prima mancanza di rispetto dopo, vacuità...geometrie che ho imparato a riconoscere in tempi sempre più rapidi per fortuna e da cui non lasciarmi offendere troppo. Magari chissà, forse la colpa è stata mia...ma no, stavolta lo so, non è stata affatto colpa mia. È successo così. Punto. Non ho colpe.

C’è un cielo molto grigio stamattina, io ho dormito molto bene e tra poco incontrerò degli amici per pranzare assieme e in un posto magico. E poi farò delle foto. Tra tutte ne sceglierò una che mi piace più delle altre e la affiancherò a quella di nove anni fa che ho ritrovato oggi. Le metterò a confronto senza tenere conto dell’impietosa ma banale evidenza del tempo. Ed infine deciderò a mio insindacabile giudizio che quella di oggi è, senza dubbio alcuno, la più bella


Nessun commento:

Posta un commento