Sola andata

Sola andata

mercoledì 31 ottobre 2018

Un po’ di battute e qualche battito (forse)

- Hey, che succede? Come mai così tanti giorni senza i fondamentali aggiornamenti sulla tua vita?
- Guarda, lascia perdere...
- Dai, non te la prendere. Mica è colpa tua se il Paese è nelle mani di totali incapaci e razzisti. Non puoi farci proprio niente, sopporta il tuo tempo con maturità e pazienza. Piuttosto, cosa fai tu in prima persona, con la tua condotta quotidiana, per cambiare le cose?
- E cosa vuoi che faccia? Sai bene che non sono una che si mette a battagliare per dire ad un altro come stare al mondo. Quello che mi limito a fare è, per esempio, non andare più a comprare cose da chi non emette scontrino, non mangiare più la focaccia in un franchising famosissimo perché il proprietario non paga i dipendenti quanto pattuito, non prendere il caffè nei bar dove ci sono le macchine per il gioco d’azzardo...cose così...ma capisci bene che non sposto proprio niente e il risultato è che spesso resto senza caffè e senza focacce buone...
- Oh, povera! Che strano modo di ribellarti in effetti. E per il resto? Cosa non ti è successo per cui hai trovato inutile farcelo sapere?
- Ma che domanda è? Guarda che la mia vita mi piace moltissimo quando sono soltanto io a metterci mano e a monitorare i risultati! Sto lavorando molto perché accumulo anche le ore per guadagnare un giorno di ferie in più, come oggi. Sto seguendo più corsi contemporaneamente e mi sono data un tempo per concentrarmi su cose che mi stanno a cuore. Sono stati giorni di non notizie, di rielaborazione del già visto...ci sono stati d’animo e sensazioni non traducibili in parole. Vanno afferrati, intuiti, percepiti e la loro narrazione si risolve in una specie di tacita definizione interiore
- Mah...vabbè...e invece oggi? Perché non sei andata al lavoro? Stavi ancora ascoltando la tua voce interiore che se ne sta zitta?
- E non prendermi sempre in giro! Avevo un po’ di cose da fare. Ho preso delle scatole da riponimento. È incredibile quanto spazio si recuperi anche semplicemente posizionando le cose in uno spazio ben circoscritto. A volte penso di avere troppe cose e invece sono semplicemente nel posto sbagliato.
E poi ho fatto una di quelle interviste per delle ricerche di mercato che trovo sempre fantastiche. Quando un marchio viene a chiedermi come vorrei che fosse, tenendomi per due ore ad esprimere giudizi meramente legati alla comunicazione giusta per indurmi a comprarlo, mi sento onnipotente e idiota nello stesso identico istante. Credo che sia questa la vera, immarcescibile grandezza del mercato.
- E scommetto che sei uscita pure senza ombrello...
- Certo! Però avevo un cappellino che mi riparava e le scarpe giuste per saltellare nelle pozzanghere. E quando sono rientrata parevo un pulcino ma avevo il trucco ancora intatto e una bomba alla crema comprata stamattina assieme alle fialette drenanti...così, giusto per tener sempre presente che criticare gli altri vale per lo più solo come prova generale per criticare meglio se stessi
- Sei irrecuperabile...e il cuore? Come ti batte?
- Uff...neanche stavolta mi salvo, poi dici che non ti racconto mai niente...il cuore...lo sai, io sono bradicadica e quindi batte piano. Qualche volta accelera, ma lo capisco subito che non è pronto, si sbaglia o si spezza. Ancora non ce la fa e così gli dico tutte le volte di rallentare, di ritornare al ritmo lento e fluido di sempre, ma di tenersi sempre ricettivo alle sorprese. Ecco. Credo di aver aggiornato i dati per analisi che, spero, rispondano a leggi diverse da quelle del mercato ma delle cui formule mi sfugge sempre qualche passaggio cruciale
- Già...dai, fammi un po’ vedere quel trucco indelebile che resiste alla pioggia. Festeggiamo Halloween assieme. Ti trucco da “vivente” e ti disegno un cuore giusto sopra quello che hai, così si sommano i battiti e forse finalmente ti emozioni come si deve...ahahah
- Ma sei di una simpatia....

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