Sola andata

Sola andata

martedì 9 ottobre 2018

Quelli del piano di sopra

A volte ti pare che non ci sia altro da fare che arrendersi alle avversità impreviste. E invece le cose, qualche volta, si aggiustano anche da sole. Fino a quattro o cinque mesi fa ero tormentata dal baccano infernale e inarrestabile di certi inquilini maleducati e irrisoettosi che stavano al piano di sopra. Nello stesso periodo dei vicini di casa che ritenevo amici mi contestavano il posizionamento dei tubi di una caldaia e, come se non bastasse, all’improvviso fu emesso un regolamento che impediva di stendere i panni nel cortile. È stato un periodo molto difficile ed io ero tanto più spiazzata se pensavo alla portata infima delle ragioni per cui trovavo impossibile vivere in questa casa. Mi ricordo che ero decisissima a scappare a vivere altrove, vendere o anche svendere il mio amatissimo bilocale e comprare una casa tutta nuova all’ultimo piano di un quartiere nella parte opposta della città. Conoscendomi sono sicurissima che lo avrei fatto. Se non si fosse dato il caso che, all’improvviso si è aggiustato tutto: i vandali del piano di sopra sono andati via lasciando il posto ad una famiglia che forse è fatta di piuma. Ho tolto il saluto ai vicini ex amici, assieme a tutte le decine di pastiere che ero solita preparare per loro e alle deteststissime assemblee condominiali. Quanto ai panni nel cortile, il mio papà mi ha spiegato che non sta in cielo né in terra quel regolamento e che se si azzardano a contestare li appendiamo noi...

A volte succede. Succede che decido che mi metto da parte, senza difesa ma concentrata e in attesa e ad un certo punto, come per una strana magia, le cose si sistemano per conto loro, come a premiarmi di pazienza e buona educazione, di un tempo indebitamente sciupato e di pace negata. È una strada come un’altra. Avrei potuto alzare la voce, minacciare, indispettirmi. Invece ho aspettato, mentre mi dicevo che non sarebbe stato male, ad un certo punto di non ritorno, anche scappare e andare a stare altrove. Per ora non è stato necessario e posso ancora godermi questa strana periferia che continua pur sempre a divertirmi molto, non faccio più crostate per nessuno, non scrivo più noiosissimi verbali in assemblee condominiali a cui non partecipo e quando c'è il sole stendo i panni proprio come le gioiose lavandaie degli anni sessanta. Per me funziona così da sempre: posso sperare di vincere solo quando mi sottraggo ad ogni conflitto. E ne ne sono felice. È così che ho imparato a far finta di niente, a non rispondere alle provocazioni, ai giochi psicologici, agli atteggiamenti dispettosi. È così che mi sono disamorata di persone che adoravo ed è così che ho reso il cuore un po’ più impermeabile ma pure sempre più abile a capire cosa cerca davvero e cosa di cui non tenere più in conto. Per fortuna il senso inevitabile di delusione mi passa sempre e ad un certo punto torna ancora  prepotente la voglia di avere fiducia nella luce di un viso nuovo, di aprirmi ad altre esperienze e di fare anche le cose di sempre con un passo nuovo.

C’è, di contro, una resa che mi pare invece una sconfitta fatta e finita, come quella di vivere in un paese che asseconda una politica scellerata che se non contrastata per tempo non potrà che portare ad un baratro senza ritorno. Ma un paese non è un condominio di periferia e io non sono la sola inquilina del piano di sotto. Ma chissà , potrebbe darsi che, un bel giorno, spontaneamente decideranno anche “loro” di andar via e di non tornare mai più.
E tutto tornerà ad essere come deve essere. Come per magia. O il meritato premio di una pazienza davvero infinita...

2 commenti:

  1. C'è stato chi, a livello politico nazionale, ha adottato la tua stessa tattica.
    Stare fermo, aspettare, non muovere un dito, fermo, come un semaforo...

    https://www.youtube.com/watch?v=lJOkMuBHy2s

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  2. Purtroppo non se ne andranno da soli come i tuoi vicini rumorosi.
    Dove lo trovano un altro Paese in cui poter fare e dire il ..... che gli pare?
    Ognuno dovrà perciò fare la propria piccola parte per renderli un po' meno invadenti e prepotenti

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