Sola andata

Sola andata

lunedì 7 gennaio 2019

Come mi sento quest’anno? A casa

Che bello. Così bello che quasi non ci credo. Da quando ho imparato a non considerare ogni nuovo anno come quello propizio per le grandi svolte e gli avvenimenti definitivi investo sempre i primi giorni di questo transito delicato di parecchio contegno e cautela. E così succede che tutto quello che faccio pare quasi destinato ad assumere il valore di mero atto burocratico: asettico e senza ambizioni. Forse è per questo che ad un certo punto mi risulti parecchio facile potermi ricredere e stupirmi all’improvviso.
Oggi ho ripreso uno dei molti corsi di cinema che mi terranno impegnata fino a giungo. Alcuni docenti, pur non conoscendomi da tantissimo tempo, mi considerano già una loro storica allieva e io li trovo bravi, simpatici e affettuosi. Mi sento molto a mio agio con loro e ancora stento a credere di aver trovato un’alternativa ai corsi corsari proprio nel momento in cui ho considerato conclusa la mia esperienza con loro. Una fortuna gigantesca se penso che non avrei saputo come fare a reggere il peso di una simile mancanza. E invece, proprio stasera, Andrea mentre stavamo chiacchierando, mi ha persino chiesto di considerare con attenzione un nuovo docente di un futuro corso che seguirò e di fornigli poi dei pareri. Mi è sembrato un atto di fiducia che mi ha fatto molto bene. Che bello averlo conosciuto.

Il mio nuovo anno è cominciato così, tra film belli, e pure qualcuno brutto, visti in solitaria assieme ad altri condivisi con persone spumeggianti, e poi brindisi con dello champagne, il ritorno ai miei dieci kilometri di corsa, leggendo un bel libro di Roth e ridendo di certe mie fantasie senza fondamento.

Il corso che ho cominciato oggi è sui film di Fincher, geniale regista contemporaneo ossessionato dal gioco, dall’eterna dialettica bene/male in accezione deterministica, e dalla funzione potentemente narrativa del caos come fattore onnipresente anche nell’esistenza più semplice. Mi sono divertita moltissimo.

Avrei potuto cominciare in due modi il nuovo anno: lamentarmi per tutto ciò che non è stato, che è ormai finito, che non ha senso continuare a cercare. Oppure ricominciare partendo, senza nessun bagaglio, esattamente da dove ero rimasta.
Ho scelto questa seconda strada. Finalmente mi sento di nuovo a casa

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