Sola andata

Sola andata

sabato 5 gennaio 2019

Conquiste

Credo che sia questa la formula che mi convince di più. Da quando non posto più quello che scrivo qui sul mio profilo facebook quasi nessuno arriva a leggermi e potrei ragionevolmente pensare che i pochi che lo facciano non sanno neppure chi io sia, magari perché avventori occasionali del web arrivati a me per parole chiave destinate ad altri contenuti.
La ragione per cui questo mi faccia piacere è che posso immaginare di rivolgermi a qualcuno sapendo di non dovermi misurare troppo con le parole o il materiale variabile dei miei sfoghi. E' un po' come avere un amico immaginario: sai bene che non esiste, ma hai comunque necessità di rivolgerti proprio a lui.

Sono giorni che rifletto sulla mia condizione, in realtà piuttosto comune (e sempre di più negli ultimi tempi), di donna sola, lontana da casa, sempre più abituata al contare molto su se stessa ma con più amici di una volta, attratta sempre dalla stessa identica tipologia di uomo, così tanto da non sorprendermi più della banalità di certi comportamenti, quelli che loro trovano originali e che io ormai conosco a memoria. Ogni tanto mi verrebbe voglia di dire al "fenomeno" di turno una cosa tipo: "Hey, lo so che ti ho fatto capire che mi piaci e che tu adesso ti senti in diritto di fare il sostenuto disinteressato. So anche che subito dopo farai il prezioso, poi il piacione con le altre, poi reagirai con sufficienza ad ogni mio tentativo di dialogo e di avvicinamento emotivo. E lo so che ti sentirai molto maschio alpha per questo, perché io di certo ci resterò male ma continuerò ad inseguirti come una cagnolina. So anche che questo durerà molto a lungo, perché io stenterò a credere che tu sia proprio come tutti gli altri...ma poi dovrò ammettere che sia purtroppo proprio cosi...che sei un comune tizio uguale a tutti gli altri che mi sono piaciuti prima di te. E proprio per questo peggiore di loro. E poi so anche che di solito hai un'altra, o ne sceglierai intanto un'altra. E, infine, so  che soltanto allora farò marcia indietro, mentre mi dico ma che scema. A quel punto mi passerà tutto.

Stamattina, alla radio, c'era quella bella giornalista di cui ho già parlato qualche volta, quella che sceglie sempre uomini che la mollano e per i quali finisce per stare malissimo (come in questo periodo). E io mi chiedo sempre come sia possibile che una donna così bella e intelligente incappi sempre e costantemente nelle solite dinamiche da cui non riesce a sganciarsi. Poi capisco che siamo tutte un po' cosi, almeno fino a quando non decidiamo che in realtà vogliamo davvero tutt'altro. Io l'ho capito dimenticando tutto ma smettendo di cercare. L'ho capito credendo al caso e alla possibilità che l'”Incontro” non avverrà mai. Fa meno male, posso garantirlo.

Oggi fanno 9 anni che ho firmato il mio contratto di lavoro qui a Milano e sono quasi dieci che ci vivo stabilmente. Mi ero già da prima affrancata da una famiglia faticosa e problematica, ho già raccontato dei miei problemi di radicamento con il posto in cui sono nata. Non mi pesa la solitudine, non mi manca il sesso, non credo che nessuna famiglia possa davvero funzionare, potrei permettermi una casa più grande di quella in cui vivo e pure un'auto e pure un sacco di altre cose che non mi interessano. Non è questo il punto. Niente di questo è il punto.

La verità è che ormai ho pochissime inquietudini residue e quelle che avevo le ho risolte.
Oppure forse ho soltanto deciso di tenermele come se fossero un vanto. E in fondo credo che siano delle conquiste anche queste
 

    

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