Sola andata

Sola andata

giovedì 17 gennaio 2019

Proiezioni in regalo

È tutto il giorno che ci penso e sorrido come se fosse una cosa proprio tanto speciale, pure se a conti fatti è una semplice gentilezza basata sulla riconoscenza. È andata così. Ieri sera sono andata a letto piuttosto presto, lo faccio più spesso che posso ultimamente visto che continuo a svegliarmi quando è ancora buio e comincio a sentire il peso di una stanchezza con picchi di intensità che non mi sono familiari. Ad un certo punto, quando già dormivo da un bel po’ ho sentito nell’altra stanza da cui è composta la mia casa, il suono di messenger che mi avvisava del pensiero scritto di qualcuno. La curiosità di sapere chi fosse non ha però avuto la meglio sulla condizione idilliaca e ancestrale di calore e totale distensione nella quale trovavo la mia dimensione più piena. Ho pensato che di lì a poche ore avrei esaurito il tempo che legittima quella porzione di felicità e a quel punto avrei saputo chi aveva pensato di scrivermi nel cuore della notte. Intanto, mentre tentavo di rimpiombare nella mia beata incoscienza facevo ipotesi e congetture su chi potesse essere e cosa volesse da me: il pensiero è subito andato alle mie due/tre amiche che stanno vivendo avventure multiple sul piano sessual/amoroso e mi tengono aggiornata su dettagli che, temo, non tradurrò mai nella mia personale esperienza. E invece non erano loro.

Quando all’alba di stamattina sono ritornata in me ho subito ricordato che avevo almeno una ragione validissima per non temere il distacco da un mondo che non mi chiede altro che stare ferma, al caldo e priva di coscienza. Ho aperto messenger e c’era un lungo messaggio da parte del mio attuale prof. di cinema, nonché coordinatore di tutti i corsi che propone alla ”long take”. In esso mi diceva che per consolarmi del fatto che non partirò per il festival di Berlino con lui e una parte dei colleghi di corso (l’ho saputo troppo tardi altrimenti sarei corsa), e siccome sono diventata una bella presenza costante da quando li ho scovati e apprezzati, avrebbe avuto piacere di regalarmi uno dei corsi per i quali già avevo confermato la mia presenza. Il messaggio conteneva belle parole, come lo sono quelle fatte di attenzione e di gentilezza e io sono stata cosi felice di non averlo letto in un fine giornata, quando ormai ero satura per la stanchezza e senza più nulla da chiedere, ma soltanto la mattina dopo, quando è più alto il bisogno di affetto e di consolazione per difetto di coraggio verso un giorno che non mi promette mai davvero molto. Mi sono resa subito conto che in qualche modo questo coraggio alla fine me lo offre sempre il cinema, un suo portavoce e qualche forma similare di inganno, come un messaggio, pensato, scritto e diretto proprio a me, in una tarda serata, da un ragazzo che ho adorato da subito e di cui spero di diventare una buona amica. E così ho pensato che a volte rimandare una cosa da fare solo perché frenati dalla pigrizia possa trasformarsi in un magnifico surrogato della pazienza. Quella che serve per dare il tempo a qualcosa di semplicemente normale fino alla sera prima, di diventare un delicato e sorprendente ottimo inizio per il giorno dopo. Evviva!

1 commento:

  1. Con tutti i commenti che lascio sul blog ricordati la bomboniera per il sottoscritto :-)

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