Sola andata

Sola andata

sabato 29 agosto 2015

Di necessità....virtuale

Oggi la chiamano "festa della rete". Prima si chiamava "blogfest"  e io partecipai al primissimo di questi mega incontri . Era il 2008, scrivevo da circa un anno sul mio primo blog, quando Facebook non era ancora quello che è oggi, e per essere davvero 2.0 dovevi tenere un blog, raccontare cose sperabilente interessanti e/o divertenti e fare uno sforzo di scrittura e di argomentazioni ben maggiore dei pensierini flash che sono richiesti sui social di oggi per non risultare noioso.

Abitavo ancora in Campania e volevo a tutti i costi andare a Riva del Garda a guardare in faccia i miei interlocutori virtuali, verificare se le mie impressioni sarebbero stare confermate dagli incontri, immergermi dal virtuale al reale e vedere, questa volta non di nascosto, l'effetto che faceva.
Anche la maniera in cui ci andai fu in linea con questo spirito. Avevo un amico blogger del mio stesso paese, ci siamo scritti per un anno senza vederci mai, pur vivendo a poche centinaia di metri l'uno dall'altra. Ci vedemmo per la prima volta  proprio il giorno per partire assieme in macchina alla volta di Riva Del Garda. Fu un bel viaggio, anche se pensai per tutto il tragitto che era molto più divertente il suo blog di lui stesso che lo scriveva. Ma forse anche lui pensò lo stesso di me.

Il blogfest fu magnifico, per le cose che organizzarono tra incontri, convegni, premiazioni delle blog star che poi hanno costruito delle vere carriere da allor (mi ricordo di un timidissimo Zoro di cui già erano evidenti i talenti e il futuro promettente) feste, pranzi con i blogfriends su cui confrontarci sugli argomenti di cui già tanto avevamo scritto. Furono tre giorni bellissimi e stranissimi.

Poi i blog hanno cominciato a diminuire, per tanti e comprensibili motivi, ma per me tutti riconducibili sostanzialmente ad uno solo: l'assoluta dominio della più agevole delle forme social che è fb.


Salutai anche io. la mia vita stava cambiando in un modo che neppure io riuscivo a raccontare, io stessa cambiavo con modalità che il mio blog e quelli che lo leggevano non comprendevano più. E così il mio "semi_seri" - con sottotitolo "alla ricerca di un terreno fertile su cui germogliare" - chiuse bottega. Con stupore solo allora scoprii che esisteva un sottobosco di silenziosi lettori di cui non conoscevo l'esistenza e che mi scrissero in privato per chiedermi i motivi dell'abbandono, che ero diventata un'abitudine, che li facevo ridere...di quella esperienza fu la sorpresa maggiore per me...

Oggi tengo questo. Che è tutta un'altra cosa, perché io sono un'altra cosa e altri sono quelli che oggi passano di qua. Eppure rimane sempre uguale la voglia di raccontare qualcosa, di arrivare a qualcuno in qualche modo, per sorridere, condividere, aiutarmi a capire. Qualche volta provo ad immaginare
reazioni ed espressioni di ipotetici lettori che non posso minimamente monitorare e di cui però
avverto la presenza.
E così ho pensato  che la rete non è vero che allontana le persone, che al contrario avvicina quelle che mai potrebbero rimanere vicine se non così...e - udite udite - pure quelle che si piacciono di più così che in carne ed ossa ;)
 (imho)


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