Sola andata

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lunedì 10 agosto 2015

The wall

Oggi il sindaco di Gallipoli ha espresso un parere sulla morte di un ragazzo in una discoteca del Salento  della quale spero provi vergogna e rimorso per il resto dei suoi giorni.Per almeno due motivi: non era minimamente pertinente con l'accaduto - la qual cosa mi fa pensare che non si è manco preso la briga di informarsi su come fossero andati i fatti- e in secondo luogo si è permesso di fare un'affermazione  del tutto indimostrabile. Ha detto che se non si è in grado di educare non bisogna procreare. Cosa diavolo significhi questa considerazione io vorrei sinceramente capirlo e soprattutto come l'essere classificati dei buoni educatori possa essere garanzia  di una vita priva di fatalità e accadimenti fuori controllo  per un figlio. .
Ho sempre trovato irritante la parola educatore perché non attribuisco a nessuno questo talento o un simile potere su un altro essere...ma pare che certa cultura dominante nei paesi "evoluti" deleghi  ai genitori e ad altre strutture istituzionali Il compito di "forgiare",secondo direttrici ben definite, le piccole coscienze ancora senza corazza...
Una volta una collega mi disse che aveva proibito categoricamente ai suoi figli di vedere i Simpson. Non si pose neppure il problema di provare a chiarirmene i motivi. Certe antipatie sono molto facilmente spiegabili in effetti. Come la mia nei suoi confronti.
Io sono cresciuta tra catechismo e associazioni cattoliche varie e l'unico risultato prodotto da tanto tedio passivamente subito è che oggi penso che la mia sia stata l'infanzia più triste del mondo. E quando sento il mio maturo collega ultra cattolico sentenziare su questioni di etica con le espressioni banali e ammuffite di certo vetusto cattolicesimo, mi chiedo perché lui non sia riuscito ad affrancarsi da tutta quella falsa oltre che inutile fuffa....
Quando abitavo da una anziana signora milanese, una volta lei mi ha raccontato che ha cresciuto i suoi figli alla scuola steineriana, quella il cui metodo esclude categoricamente la televisione nella
crescita dei fanciulli ( per inciso...hanno frequentato questa scuola anche gli ultimi figli di
Berlusconi). Ora il figlio maschio non le parla più anche per quel tipo di esperienza traumatica e per la quale si sente ancora un disadattato.

Che cosa davvero stabilisce la qualità e l'efficacia di un sistema educativo? Secondo me proprio niente di niente. Né l'eccesso di rigidità e neppure la troppa indulgenza, né una presenza ingombrante e men che meno l'assenza distratta.

Educare, vuol dire condurre altrove ( ex ducere). Se questo altrove lo sceglie qualcuno che prima non ha imparato a conoscere , ad accettare e ad amare chi si sta accompagnando, non servirà proprio a nulla. Al limite diventerà sindaco di Gallipoli....







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