Sola andata

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lunedì 31 agosto 2015

impressioni di settembre

È opinione comune. Pure di quelli che non sanno di avere questa percezione. Il vero Capodanno è il primo Settembre. Ogni generazione se lo vive a modo proprio. Per i bambini coincide con il corredino scolastico, per gli adolescenti il bilancio di un'estate indimenticabile o da inventarsi meglio che si può per pavoneggiarsi con gli amici di sempre. Per gli adulti il rinnovarsi di una auspicabile e consolidata routine tra lavoro, la conservazione di comportamenti virtuosi acquisiti durante l'estate e buoni propositi un po' generici ma animati da fortissime motivazioni e serietà di intenti.

Settembre fa così. Ha la responsabilità di gestire la fatica di ricominciare e così si inventa l'illusione di un nuovo corso, di cambiamenti possibili solo perché li hai pensati e hai un tempo abbastanza lungo per realizzarli, che tanto l'anno finisce tra quattro mesi e i giochi non sono ancora fatti.

Forse è proprio per questo che io in estate tengo così tanto a rimanere dove sto e cerco di non cambiare quasi niente a luglio e ad agosto. Ho paura di questi bilanci intermedi, mi mettono la stessa ansia di quelli finali, con l'aggravante che tutto può ancora cambiare pure se non so mai bene come e con quali strategie.

E poi la verità è che il corredino della cancelleria alle elementari non me lo facevano scegliere mai...e comunque dopo la prima settimana di scuola avevo già perso tutte le penne o me le rubavano. Da ragazzina andavo al mare sempre negli stessi posti e al ritorno non avevo mai niente da raccontare.
Da quando lavoro ho imparato ad andare in ferie rigorosamente "fuori stagione". È l'unica maniera che ho trovato di non farmi umiliare dal "controesodo", dall'abbronzatura che se ne va, dalle spiagge che si svuotano sotto una coltre di malinconia, dalle tariffe di alta stagione, dalle valige da disfare, dai buoni propositi, dal "da domani a dieta". Dai cambiamenti definitivi (ma pret a porter...).

C'è di buono che questa euforia da rinnovamento certo passa presto. Basta realizzare che Barbara D'Urso è di nuovo dove l'avevano lasciata, che il dibattito politico riassume i toni grevi e generici di sempre, che c'è un'umanità che non ha mai smesso di stare sempre peggio mentre tenevamo "l'estate addosso".

Settembre mi fa la stessa impressione che mi restituiscono certi inutilissimi manuali della Franco Angeli con titoli seduttivi e accattivanti del tipo "Rafforzare l'automotivazione in quindici mosse", oppure "Come diventare leader in tre settimane" o "Come sviluppare una perfetta strategia del consenso in quattro mosse".
Settembre è una categoria dello spirito  assimilabile a certe artefatte creazioni di mondi migliori possibili firmate  Giorgio  Mastrota, quello che da dieci anni ti dice che l'offerta è valida solo per oggi.
Tu lo sai che non è vero...ma intanto pensi che è un affare



2 commenti:

  1. Un post scritto benissimo!si puo'dire?!
    Va beh, settembre e'sempre un po'triste.

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  2. Grazie! Sei davvero gentile. E ricambio, perché anche tu scrivi davvero bene ;)

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