Sola andata

Sola andata

martedì 25 settembre 2018

Che orrore! Oppure no?

Tanto lo so che su certe cose ci prendo sempre. È da stamattina che faccio una “capa tanta” ai colleghi sulla mia passione nuova nuova per i vampiri. Quando mi sono iscritta al corso sul cinema horror ho pensato che dovevo sfidare la mia paura per questo genere e allo stesso tempo fidarmi di chi mi avrebbe accompagnato in questo percorso. Andrea è davvero molto bravo, come lo sono per me tutte le persone che mi tengono agganciate alle cose che raccontano. Mi piace moltissimo la sua impostazione e mi interessano le cose su cui si sofferma e il modo in cui riesce a coinvolgere. Di solito, per me, la prima impressione su certe cose equivale alla verità. È pr questo che stavolta mi guarderò bene dal chiedergli l’amicizia, rischiando così di corrompere il fascino e l’aura magica di cui per il momento l’ho investito. È un ragazzo bello e interessante e non gli permetterò di farmi cambiare idea avendoci a che fare. Io proverò a tenermi strette le sue lezioni almeno fino a quando riuscirò a conservare questa sensazione. Uh...che si deve fare per costruirsi qualche angolo di paradiso che non svanisca troppo presto...

Sono entrata in ufficio molto tardi perché sono andata prima in un posto per cercare una cosa (che non ho neppure trovato) in una zona molto elegante di Milano dove ci sono agenzie di moda o uffici per grandi affari. Erano le 7:30 quando ho preso una metro che esplodeva di persone animate da scopi diversi ma col comune obiettivo di resistere a quel tratto di viaggio così disagiato. Poi sono arrivata in Porta Genova e la strada che ho percorso era già affollata da persone vestite molto eleganti, agganciate al cellulare e che procedevano a passo molto più spedito del mio. Credo che sia stato in quel momento che ho pensato a quanto di solito siano fortemente atipici, rispetto a questo, i miei inizi di giornata. Questa mattina, più che mai, mi sono resa conto di quanto sia stato vitale per il mio pur precario equilibrio mentale, alzarmi molto presto ed avere rituali molto disciplinati ma privi di fretta e concitazione. Guardando quei volti così assonnnati ma accigliati, già immersi nei cellulari e mantenendo fastidiose pose precarie sui mezzi, ho avuto nostalgia dei miei soliti esercizi spaccacuore, del tappetino su cui aspetto che il battito si regolarizzi, della doccia lunghissima dopo il primo caffè e prima del secondo. Mi sono resa conto di quanto sia rassicurante il gesto sempre uguale di indossare le cuffie piene della musica che mi serve per coprire i 42 minuti a piedi per arrivare al lavoro e che tutto questo accada nella più totale solitudine e prima delle 7:30 del mattino.
Il mio limite è fidarmi molto spesso delle mie sensazioni e la trappola in cui casco è quella di credere che gli altri starebbero davvero meglio se accettassero lo sforzo che questo a volte comporta. Forse addirittura il mio errore sta ancora più a monte e cioè nel pensare che in quei volti ci fosse davvero del malcontento nel loro eccesso di frenesia o anche solo nel prendere una metro in cui a certe ore puoi morire soffocato ... Il problema è forse invece proprio mio, che potrei anche impazzire per così poco se pensassi di cominciare le mie giornate come oggi.

Intanto ieri ho cominciato ad incontrare i miei demoni e mi hanno molto divertito. Forse un giorno arriverò addirittura ad abituarmi ad andare al lavoro in autobus piuttosto che ascoltare la musica camminando a piedi per quarantadue minuti, per ben due volte al giorno. Per il momento mi pare impossibile.
Ma il corso sul cinema horror è appena cominciato e io voglio imparare proprio tutto


3 commenti:

  1. A futura memoria (rileggerai questo commento fra cinque anni e dirai: "Caspita, ma ci aveva preso") credo che Andrea sia l'uomo della tua vita ;-)

    RispondiElimina
  2. Ahaha...credo che abbia circa dieci anni meno di me...però mi ha chiesto lui l’amicizia dieci minuti dopo questo post. Ho messo una restrizione perché non potesse leggere questo post, spero che basti altrimenti mi vergognerei tantissimo 😅😅😅😅

    RispondiElimina
  3. La vergogna è sintomo d'amore :-)

    p.s. sto facendo lo stupidino, perdonami

    RispondiElimina