Sola andata

Sola andata

mercoledì 5 settembre 2018

what’s up? Only whatsapp

Tutto come da programma. Qui in Grecia è ancora piena estate con temperature che oscillano tra i 25 e i 32 gradi e anche io oscillo, tra piscina, mare, colazioni americane, palestra, massaggi sapientemente effettuati da una adorabile fanciulla greca con cui non sono obbligata a discorrere a causa di reciproca incomprensione, piccole escursioni senza pretese. Mi auguravo questo e per fortuna non mi è stato negato. L’utenza media dei clienti di questo albergo è per lo più composta da famiglie greche con bambini e, complice la mia deprecabile attitudine a scovare tracce di armonia o dissonanze in tutti nuclei associativi, ho notato che prevale silenzio e poca attenzione reciproca e verso la prole, che sono mediamente troppo grassi e  poco inclini al saluto. Ma le mie sensazioni hanno lo stesso valore scientifico delle dichiarazioni di una mamma antivaccinista e quindi mi piace pensare che in realtà sono così soltanto i clienti greci di questo strano albergo in cui mi trovo ora.

Due giorni fa ho istallato whatsapp e i primi contatti che ho ricevuto sono stati di due amiche dei corsi corsari che non hanno fb, di un collega di lavoro, e quello del coordinatore di un nuovo corso sul cinema che vorrei seguire. In pratica mi è arrivato il sunto di tutto quello che mi riguarda della mia vita milanese. E così quando ho risposto alle mie amiche che quest’anno non ci rivedremo perché seguirò altri corsi, mi sono ricordata di quando ho salutato Massimo tutta dispiaciuta perché non lo avrei più rivisto e lui mi aveva risposto “Non essere così sentimentale!”, come a dirmi “Sorella, anche meno, ti sei seguita quasi tutti i corsi che ho fatto da quando mi conosci, i miei libri li tieni...vai pure con Dio”. In effetti mi rendo conto che a volte esagero con l’affetto e che non sempre è colpa di chi non sente di volerselo prendere tutto, ma è mia che lo enfatizzo quando non richiesto. E così ho pensato che anche se i prossimi corsi che mi accingerò a seguire saranno meno belli dei suoi, avranno di buono il loro essere altro. E il cambiamento è sempre un buon auspicio.

Il collega mi ha ricordato che ci sarebbe dello straordinario da fare e a me ha preso un tale sconforto. Poi però mi sono detta che potrei anche farne meno del solito e che prima di partire ho fatto la richiesta della banca ore per avere la possibilità di chiedere qualche ora in più di permesso (magari per il mio prossimo corso di cinema del mattino) e così gli ho detto che farò solo tre ore in più questo mese con la promessa a me stessa di diventare più organizzata ed efficiente.

Ora sono al bordo di una bella piscina ancora vuota, dopo una colazione a base di uova, pane tostato, yogurt greco e ananas, una mezz’ora di palestra, il sole. E la voglia di godermi ancora questi giorni. Prima di quelli tutti nuovi che vorrei mi aspettassero a Milano. Sono felice di stare qui. Sarò felice di ritornare lì.

Nessun commento:

Posta un commento