Sola andata

Sola andata

mercoledì 12 settembre 2018

Rientrare. E riorientarsi

Non lo sono mai stata, neppure da giovane. Non ho mai avuto la malinconia da fine dell’estate e da rientro. Era un sacco di tempo che non facevo vacanze così lunghe e non in Italia: negli ultimi tre anni mi ero detta che in fondo è bello anche usare le ferie semplicemente per decidere di non andare in ufficio quando ho voglia di girare per Milano a fare i fatti miei o per stare un giorno intero in un cinema, o andare a correre e poi farmi fare un massaggio. Mi è sempre piaciuto farlo, come pure tornare di tanto in tanto dai miei o semplicemente starmene a Milano quando si svuota. Lo trovo naturale, gradevole, una possibilità buona come un’altra. Così come buona come un’altra stavolta è stata l’idea di andare in Grecia per una piccola ma riuscita vacanza in cui ho alternato il riposo, la mia solita fissa per il benessere facendo sport e massaggi e persino lo spazio per un po’ di escursioni. Non sono una capricciosa e non mi aspetto mai la luna da niente, ma la mia impressione è che sia andato proprio tutto come avevo bisogno che andasse. Sono tornata a Milano senza nessun rammarico e felice di ritrovarla così luminosa.

Stamattina sono andata all’esselunga e la cassiera mi ha detto “se sapesse il viso che ha in questo momento con questa luce e la sua abbronzatura. Una meraviglia”. L’ho trovata di una gentilezza dolcissima, quasi commuovente. Le ho creduto non perché davvero mi trovassi così carina, ma perché ero davvero in pace: ero contenta delle cose fresche che avevo scelto di comprare per il pranzo, della lunga passeggiata appena fatta, del giornale letto poco prima al parco e di certi piccoli rituali che mi danno la misura dei miei spazi di manovra abituali. È stata una ripresa lenta e dolce.

Nel pomeriggio invece sono stata in uno dei centri benessere nei quali mi rifugio qualche volta durante l’inverno a fare massaggi per alleviare i miei dolori alla schiena e alla braccia. La ragazza che mi aveva in consegna era una mia coetanea che mi ha raccontato del triste epilogo della sua storia d’amore. Ad un certo punto della storia mi sono ricordata che è ricominciato il programma di Gianluca Nicoletti alla radio e che io, quasi colpevolmente, ho perso tutte le nuove puntate fino ad oggi. Però non ho dimenticato la volta che disse che una donna non dovrebbe mai cercare un uomo che non la cerca mai perché se un uomo vuole una donna farà di tutto per averla. Se non lo fa è perché non la vuole, quindi non ha senso intestardirsi nel farsi viva.
Questo è anche quello che avrei voluto dire alla mia brava massaggiatrice, perché il mio guru è sempre nel giusto. Poi però mi sono detta che io non sono Nicoletti e lei è una donna che ora sta  soffrendo e soffrirebbe comunque, anche se io le dicessi che è inutile. E così l’ho ascoltata, ho pensato a quanto sono fortunata a non avere più voglia di sperare inutilmente che chi mi piace mi cerchi, mentre io aspetto col cuore a brandelli, e che Gianluca Nicoletti è una persona totalmente amabile.

Poi mi sono diretta a casa. Avevo un profumo buono sulla pelle. Nell’autobus ho trovato posto a sedere e ne ho approfittato per leggere le ultime pagine del libro che avevo cominciato in Grecia. Quando ho riaperto la porta e mi sono lanciata sul divano in quella maniera che mi è solita quando rientro in casa ho pensato che, per me, l’estate è davvero finita. Direi anche piuttosto bene

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