Sola andata

Sola andata

domenica 16 settembre 2018

Dal bagaglio a mano allo zaino in spalla (non si smette mai di partire)

Credo di averci messo dentro tutto il necessario. Il bagaglio a mano delle vacanze appena passate era solo una prova. È nello zaino per l’inverno che deve starci dentro il più stretto necessario per affrontare un altro segmento che attraversa ben tre stagioni. Non ho scuse: in questo week end ho preso degli impegni di medio termine, come i corsi sul cinema che ho scelto di frequentare, che purtroppo mi faranno slittare di tre mesi il viaggio in Islanda che avrei voluto fare a dicembre. Ieri sono andata in zona Tortona a sentire parlare di cinema per un giorno intero e senza mai pensare che avrei potuto fare anche dell’altro. Ne sono felice e spero che il mio entusiasmo non subisca mortificazioni. La partenza mi è sembrata di quelle giuste: mi sono presentata senza l’accredito per i primi due blocchi di lezione e c’erano all’ingresso dei ragazzi un po’ titubanti sul farmi entrare o meno. Poi uno di loro ha detto “vieni con me, ti accompagno io” . Abbiamo preso un’ascensore, mi ha chiesto se li conoscevo già, mi ha detto che è vero che il posto è un po’ scomodo ma in fondo è molto suggestivo. Io ho pensato che era carino (ma questo cosa c’entra?) ma solo dopo ho scoperto che era proprio il direttore e che ho letto suoi articoli molte volte. E che è pure un bravo docente. Va bene affare fatto, stavolta lascerò che sia il suo sguardo sul cinema a farmi da guida.  Primo spazio occupato nel mio zaino a pochi scomparti.

Di allenarmi invece non ho smesso mai. O meglio, è da un po’ che non corro molto e che mi lascio annientare da sessioni terribili con i pesi. Il fatto è che comincio a sentirmi male, non gestisco bene il fiato, mi fa male la testa...non sono mai stata una runner promettente e questa è sempre stata la vera ragione per cui mi ostinavo a correre. Ma comincio a pensare che non sia più un approccio intelligente: se non ti diverti, se non puoi migliorare, se stai male, se il ferro rimane sempre scarsissimo, perché lo fai? La mia risposta è sempre la stessa: ho paura di stare peggio se non lo faccio. Come motivazione, francamente, comincia a starmi un po’ stretta...via dallo zaino...ma se i miei compagni di “affanno” mi convinceranno del contrario, qualche tasca libera, nello scomparto della motivazione da risvegliare, di certo la trovo.

E poi ci sono i libri. Quelli comprati più di un anno fa e ancora mai aperti, quelli cominciati e mai conclusi, quelli che rileggo ad intervalli di anni regolari, quelli che vorrei riaffrontare con una visione  nuova. Quest’anno voglio concedere ai libri lo spazio più comodo del mio piccolo zaino, così che non possa avere scuse perché stanno troppo in fondo e poi dopo risultano difficili da tirar fuori, perché il tempo è stato dedicato ormai tutto alle cose più in superficie, perché in fondo possono finire pure negli zaini degli anni successivi che tanto un posto per i libriin uno zaino è previsto dal regolamento..e quindi prima o poi... No, quest’anno me li sono proprio contati, avranno un tempo dedicato insindacabile e farò in modo che ognuno di loro sia in grado di darmi almeno una risposta (ma soltanto perché è l’unica cosa che davvero decide il lettore).

E poi lascerò un po’ di spazio vuoto, a disposizione di qualsiasi imprevisto le prossime tre stagioni dovessero decidere di custodire nel mio piccolo zaino. Io controllerò soltanto che sia abbastanza prezioso da giustificarne il peso. E se così non sarà avrei già pronto il mio bagaglio a mano dell’estate.
Dentro ci farò stare quasi niente. Che della leggerezza giammai mi lamentai.
Che tutto cominci allora!




2 commenti:

  1. Ciao Lucia! Leggendo il tuo profilo ho pensato a me tanto tempo fa. Lascia sempre un angolo vuoto nel tuo zaino da riempire con tutto quello che potrà arrivare all'improvviso. Buon inizio. Ti farò compagnia, mi piace la tua casa. A presto!

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    1. Grazie Mariella! Benvenuta in casa mia allora🙂🙂🙂

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