Sola andata

Sola andata

domenica 30 dicembre 2018

A volte il pensiero è la sola cosa che basti

Questa poi...”stamattina un treno di pensieri mi ha portato fino a te. E così ho pensato di cercarti su fb”. Ecco, così mi ha detto dopo quasi dieci anni da quella volta in cui ci perdemmo per sempre di vista. Per colpa sua.
Ho raccontato di lui altre volte, forse perché in realtà sapevo che sarebbe finita comunque, anche senza la solita intrusione di qualcun’altra a rompere un idillio in fondo piuttosto fragile. Con gli anni ho imparato a considerare il tradimento una forma rivelatrice di legame insussistente, piuttosto che la rovina di un amore altrimenti grande.
Successe così. Io andai a trovarlo in Inghilterra, dove lavora ancora oggi come ingegnere, e trascorremmo giorni bellissimi tra vita domestica come due fidanzatini un po’ scemi, gare di cucina, chiacchiere infinite sul letto, gite fuori porta da Reading a mete a sorpresa decise sul momento. Tutto bellissimo. Da Milano non c’era giorno in cui non ci sentissimo e mancassimo. Poi ad un certo punto mi lascia per una mia vista e conosciuta in chat. Soffro ma poi smetto. Perdono. Dimentico. Lui poi decide di sposare una conosciuta in Ciociaria. Il giorno prima del grande passo pensa di scrivermi e di chiedermi scusa per essersi comportato così male con me. Io ne sono felice, gli auguro il meglio e che lo avevo già perdonato da tanto tempo. Passano gli anni e mia cugina, che è anche la sua migliore amica, mi confida che lui le ha detto che tutte le volte che gli torno in mente gli si stringe il cuore per quanto si sente in colpa. Io continuo a sorridere e penso che non è la prima volta che mi succede di essere trattata con poco rispetto e poi un po’ rimpianta quando ormai sono definitivamente altrove. Forse è per questo che alla fine li perdono tutti: sono io ad ispirare comportamenti sempre uguali negli uomini. Almeno in quelli più banali. Credono di potermi trattare come gli pare perché tanto, figurati, io ci sarò sempre. In qualche modo ci sarò sempre. E invece poi finisce che me ne vado e che mi allontano così tanto che poi tutto diventa piccolissimo e impercettibile. Il bene e pure il male.

Fatto sta che mi ha fatto davvero piacere che, dopo così tanto tempo,un matrimonio, una paternità, anni di silenzio e di lontananza, quel ragazzo così interessante, stimolante e a suo modo divertentissimo e ironico, abbia avuto voglia di ricontattarmi, chiacchierare, ricordare episodi lontanissimi e buffi e farlo proprio in un sabato mattina in cui io ero andata a correre tenendo nelle orecchie l’i pod con la play list che mi aveva fatto lui (era il 2009) e che io non ho mai osato cambiare per quanto è bella. Ero in biblioteca quando mi ha inviato il suo messaggio e c’era una strana atmosfera fatata e silenziosa. Mi sono ricordata di quella volta che andammo a comprare un servizio di piatti in uno strano negozio del centro e di un film di Wenders visto sotto un piumone caldissimo, o di un bacio davanti alla finestra che dava sulla strada è una signora ci vide e ci trovò molto dolci.

Avevo accantonato quasi tutto, ma sapevo dove trovarlo intatto così come lo avevo lasciato, perché non ho voluto buttare via nulla di quella storia lieve, breve, a distanza, intelligente. Finita male...ma mica poi tanto...
Un cerchio che si chiude bene.
Grazie

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