Sola andata

Sola andata

lunedì 24 dicembre 2018

Amore che vai. Vai pure...io aspetto quello che non ti somiglia

No, stavolta non fa niente. Dopo la prima volta, quella in cui pare che il mondo esista solo per schiacciarti con tutto il suo peso, poi un po’ capisci di essere bersaglio privilegiato e ripetuto di questo genere di dinamiche. No, non mi succede spesso, altrimenti penserei davvero che è tutta colpa mia e dei messaggi sempre uguali che lancio. Fino ad ora soltanto due volte...quasi tre forse, ma ho fatto in tempo a farmi da parte, prima di lasciarmi ferire troppo, ed è per questo che mi dico che stavolta non fa niente.

Il primo l’ho amato per un tempo infinito. Dai diciotto ai trenta. Lo aveva scoperto da subito, ma era una roba oggettivamente impossibile e io mi facevo bastare il fatto di averci a che fare, ascoltarlo, subirne il fascino assoluto, pensare continuamente a lui. Anche mentre mi fidanzavo e frequentavo altri. Io ho sempre e solo pensato a lui. Non ne abbiamo mai davvero parlato. Tranne una sola volta. Poi non più. Non era una cosa possibile e io non feci nulla per oppormi. Lo amavo pensando che di certo per lui non ero niente: una ragazzina giovane e ingenua ammaliata da un uomo colto e maturo. Decisi che non lo avrei più visto. Poi un giorno, prima di partire per sempre per Milano mi recai in un posto dove ero certa che lui ci fosse. Lui mi vide, finse di non conoscermi, io mi avvicinai con il sorriso più felice che mi ricordi. A quel punto simulò disinvoltura. Ma non riusciva a gestire una voce che gli tremò moltissimo per tutto il tempo di quella lieve conversazione. Fu solo allora che capii che, per un tempo che non conosco, aveva corrisposto il mio amore esattamente nel modo in cui avevo desiderato io. Non lo rividi più, nè mai lo dimenticai. Ma fu esattamente quel giorno che smisi di soffrire per lui, pur continuando ad amarlo.

Poi è stata la volta di P. Per lui fu una devastazione totale. Credo che abbiamo condiviso qualunque esperienza, di quelle più divertenti, che potessi fare qui a Milano. Ho adorato ogni istante passato con lui, che in realtà aveva un’altra nella sua terra (e io non lo capii mai), che mi trattava come gli pareva, forte solo della sua capacità manipolatoria. Lui è stato un errore. Quando ne sono uscita ho provato rimpianto per quasi tutto quello che ho provato. Lo rivedo spesso. Non mi piace più, ma non lo odio. Gli sono riconoscente di avermi fatto comprendere una certa banalità molto diffusa della psicologia maschile, ingenerosa e narcisa, che una volta compresa mi spoetizza troppo per tentare analisi nuove e costruttive. Sipario. Fine. Pazienza. Ora però il gradasso strafottente proprio non si permette di farlo  più...a chi ha giovato tutta quella meschinità? E poi baciava così male....

Dell’ultima cantonata parlo con uno spirito più pacificato, perché ormai ho capito qualcosa in più. Lui era un surrogato del primo con buone potenzialità di deriva nel secondo (...forse li progettano apposta per me...). Buon affabulatore, piuttosto affascinante, un po’ bugiardo, decisamente farfallone (ma anche questo l’ho capito un po’ in ritardo...sennò col cavolo che mi sarebbe piaciuto tanto). E ovviamente appena ha intuito di piacermi ha cominciato a trattarmi con la spavalderia stupida dell’uomo che crede di avermi in pugno. A me piaceva, questo era vero. Mi sono data un tempo, dei tentativi, la voglia di comprendere, la percezione - mai confermata - che assieme avremmo funzionato. Mi sono sbagliata. Lui non era quasi nulla di quello che ho desiderato pensare. Anche stavolta c'è qualcun’altra, anche stavolta saperlo mi ha ferito. Ma stavolta va bene così. Chiusa così, tra le illusioni e le sensazioni sbagliate che però ripercorrono storie già vissute esattamente così. Quello che può cambiare è soltanto il mio atteggiamento. Meno pianti, meno drammi, meno tempo per elaborare un rifiuto in fondo senza valore.

Che fine fanno gli amori mai nati? Perché le cose a cui tengo seguono meccanismi così simili tra loro? Sono felice di essere più forte a certi colpi. Ma quando sarà che mi riuscirà di riconoscere l’amore senza l’equivoco? Non ho fretta. Ma vorrei sapere almeno che metodo adottare....

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