Sola andata

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venerdì 13 maggio 2016

Libertà ( meglio se vincolata)

Stasera danno il "Capitale umano" su Rai tre, film riuscitissimo di Virzi che vidi in un pomeriggio gelido in un cinema che non mi era familiare e altre due o tre volte dal mio bel dvd pieno di chicche sfiziose sulla realizzazione del film nella "ubertosissima" Brianza. E intanto già pregusto la mia lezione di cinema col suddetto regista di cui mi sono accaparrata l'invito per lunedì all'Anteo, posto che amo e dove il mercoledì fanno una cosa che si chiama colazione al cinema: vai a vederti un film alle 10:00 e col biglietto ti danno cappuccio e cornetto da gustare mentre guardi il film...quanto può esser bella la vita di un pensionato milanese...

Oggi in quella megnifica trasmissione che è Melog, magnifica come tutto quello che promana da quella mente fantastica di Gianluca Nicoletti, della cui mirabile sintassi e capacità argomentativa non credo che mi stancherò mai, si parlava della legge appena approvata sulle unioni civili. In particolare si poneva l'accento sulla questione dell'assenza dell'obbligo di fedeltà e del perché fosse stata introdotta questa idea "lasca" di quel tipo di unioni. Come a dire "tanto voi siete coppie poco serie e vi tradirete prima o poi". In realtà a me mette più a disagio sapere che sia previsto un obbligo alla fedeltà per le unioni ritenute tradizionali...sottintendendo che non prometterebbero di esserlo se si ritiene di dover imporre loro un vincolo esterno per consolidarle...

Io ho raggiunto un'età in cui il "ricambio veloce" non mi è più di alcun interesse e comincio a considerare i vincoli  delle magnifiche ancore, quando partono da un percorso interiore fatto di scelte consapevoli e preservati da una grande tenuta etica. Si, sto pensando all'uomo che vorrei incontrare e del quale vorrei essere quel vincolo consapevole.

A proposito di uomini che mi piacciono e di cui mai ho smesso di pensare tutto il bene possibile, mi sono ricordata di una magnifica intervista a Vasco (tutte le interviste a Vasco sono magnifiche). Lui è uno che lavora da sempre con le stesse persone, e da quando lo conosco penso che sia un fulgido esempio di coerenza, a dispetto delle sue magistrali lezioni di anarchia che in fondo non sono altro che la conferma di una fedeltà ad un percorso complicato, come la libertà di essere sempre se stessi. Dicevo, in quell'intervista lui raccontava del patto di sangue (fatto sul serio con tanto di tagli con le lamette) con la sua attuale compagna, col quale giuravano di non lasciarsi mai, neppure se ad un certo punto avessero ritenuto più comodo e liberatorio farlo. Diceva che il progetto di fondo è più importante dei tentennamenti, che la crescita e la presenza per i figli rientra in quel supremo impegno. Nessun moralismo, solo certezze assolute. Io lo ascoltavo rapita e pensavo che sono stata proprio brava ad amare Vasco da quando ero piccola fino ad oggi senza mai cambiare idea.

Non lo so perché non ho mai incontrato un uomo così, o, se l'ho incontrato, non so perché poi non me ne sia pure innamorata. Qualche volta mi viene da pensare che certe cose possano accadere soltanto a chi ha abbastanza coraggio da sentirsi all'altezza di un simile impegno. Altre volte penso che potrei farmi stare bene anche piccole storie piene di dolcezza e di significato, seppur non eterne. Alla fine invece penso che, piuttosto che queste strane truffe del cuore, devo fare come ho sempre fatto: oscillare tra il mio incantevole mondo ideale, a cui mi piace pensare più spesso possibile, e il mio mondo "necessario". Quello che mi serve a capire a "come è bello sognare"...pure senza stare abbracciata a nessuno. "Il capitale umano" è un bel film. Ma lunedì mi aspetta "La pazza gioia". E tra l'umano troppo umano e la pazzia per la gioia non c'è mai partita...





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