Sola andata

Sola andata

venerdì 20 maggio 2016

Vado al minimo (ammesso di esserne capace)

- Sei proprio stanca vero?
- Uh, oggi ho raggiunto il picco. Una zanzara che si diverte a svegliarti alle 2:30, senza mai farsi trovare per essere soppressa può concorrere di molto a certe forme di annientamento
- Sì, ma sei proprio stanca in questo periodo. Giusto il tempo di un film...ma poi in realtà non vedi l'ora di saltare sul divano e rimanerci fino al giorno dopo, come se chissà quali disumani fatiche avessi sostenuto
- Guarda che la stanchezza dipende da tantissimi fattori...però ho appena letto una citazione di Sorrentino che parla di stanchezza come forma di libertà. Io sono stanca, ma così stanca che, a parte le attività minime per la sopravvivenza e gli obblighi imprescindibili, non voglio saperne mezza di niente
-  Ma ci sta Piano city...Milano è stupenda in questi giorni
- Non mi importa...
- ma stasera ti eri prenotata per le 19:00 al mic. Ci sei sempre andata...
- È troppo lontano. Non riuscirei a tornare prima delle 11:30... Sai che vuol dire per una che ha dormito due ore?
- dovevi fare la cheese cake, avevi preso pure le bacche di vaniglia perché ti eri intestardita che la vanillina non è un prodotto naturale...
- domani le riscaldo nel latte al microonde con un po' di miele. È lo stesso...
- Lucia, ti piace fare l'apatica si è capito. È la maniera che periodicamente ti concedi di deresponsabilizzarti, di ritenere che non ce la fai pur di non ammettere che la pigrizia e l'indolenza non sempre sono una colpa
- Sì, non ho voglia. Ho un mal di testa feroce eppure ho lavorato tutto il giorno senza mai schiodarmi dalla sedia. Ho sonno e sono andata a fare la spesa e l'autobus non arrivava perché hanno transennato la strada e non ci hanno avvisato e noi li ad aspettare come dei dementi sotto al sole. E io sono tornata a piedi, piena di buste e di mal di testa. non avrei mai potuto cucinare, né uscire di nuovo, né accendere la lavatrice...solo il divano, gli occhi chiusi, qualche lacrima non di dolore ma di decompressione e solo grissini, yogurt, noccioline perché non vogliono fornelli e preparazione.
Hai ragione, oggi voglio fare la vittima. Voglio concedermi questo lusso fantastico esercitandolo con l'onestà di chi è tramortita dalla stanchezza pure se non ha lavorato in miniera, pure se non ha scaricato sacchi o accudito neonati. Perché, credimi, puoi stancarti a causa di una quantità insospettabile di cose, tanto da non sapere neppure quali esse siano di preciso, ma ti annientano e tu non puoi far altro che lasciarle agire, mentre tu ti prescrivi gli unici palliativi naturali fatti solo di apatia e immobilismo. Funzionano sai. O perlomeno male non mi fanno.
- Va bene Lucia...tanto lo so che poi domani ci vai lo stesso a correre...

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