Sola andata

Sola andata

giovedì 3 novembre 2016

Come diventare campioni(...per nulla rappresentativi...ma pur sempre campioni...)

Il dato è falsato. Me ne rendo conto soltanto adesso che rileggo i miei ultimi aggiornamenti su fb, ma anche gli ultimi post di questo posto ameno in cui faccio le mie "sedute" di analisi maccheronica. Chi non mi conosce da tanto tempo, e al di fuori di ciò che scrivo, non potrebbe che pensare che sono una persona devastata e ossessionata dall'incontro fatale che la proietti verso una nuova esistenza piena d'amore e passione mentre tutto il mondo fuori rimane incantato a contemplare il nostro idillio. Non è così. Questo aspetto della mia vita occupa una parte cruciale ma pur sempre minima delle mie considerazioni riguardanti il mio stare al mondo. In realtà trascorro la stragrande maggioranza del mio tempo a pensare, in ordine di importanza: 1) ad allenarmi sempre meglio e con più passione 2) a vedere film nuovi, 3) a cucinare cose buone e sanissime 3) ad accumulare tantissimi punti fragola per andare più spesso possibile a cinema gratis  4) ad accertarmi che la mia famiglia e il mio gatto stiano bene 5) ai fumetti, ma pure ai libri seri 6) lavorare senza combinare troppi guai.

Ecco, i tasselli della mia serenità si compongono di piccolissime schegge di normalissima quotidianità da cui tento di esorcizzare ogni imprevisto o scarsa possibilità di controllo. Innamorarmi è sempre stata una mia utopia imprescindibile da quando ero all'asilo e credo che in questa chiave stia la mia incapacità di afferrarlo. La scienza mi ha rivelato che io sono una preda facilissima dei cosiddetti "manipolatori narcisi", quelli che non ti vogliono ma che se gli accenni anche solo un saluto amicale cominciano a fare i brillanti con tutto il resto del mondo affinché tu te ne accorga mentre sono occupati a non avere considerazione di te. Io di questi campioni dall'acume prevedibile come l'acqua che bolle a cento gradi ho sempre avuto una passione travolgente 😆 ... A ciascuna il suo, a me i "furbi" che si credono davvero tali..
Ho cominciato a vivere in case diverse da quelle familiari da quando avevo ventiquattro anni. Ho capito prestissimo che le dinamiche che si creano nella convivenza tra estranei sono quanto di più auspicabilmente da evitare ci possa essere. Nessuna solitudine, neppure la più sofferta, regge il confronto con una cattiva convivenza.
Parto dalle mie di colpe. Uno dei miei limiti e quello di essere moderatamente disordinata e pulisco quando posso, solo il bagno e il piano cottura sono sempre impeccabili. Il resto decisamente no. Non stiro. Non rifaccio mai il letto. Un altro  terreno di scontro sono gli orari dei pasti e i pasti stessi. Mangio quando voglio e cose spesso strane e improbabili ( insalata e pasta a colazione per dirne una) , sposto spesso tutti i mobili alle 5 del mattino per fare degli allenamenti guidati da dvd americani. Cose così, ma io non potrei mai e poi mai convivere con chi non vive così o non trova normale tollerare questo per tutta una vita.
Ergo non posso che vivere da sola.

Quando penso a queste cose mi viene in mente che ho la dispensa piena di prodotti Plasmon, pur non avendo bambini e che non mi mancano mai le birre e i superalcolici pur essendo io quasi totalmente astemia. Per la statistica il sono quella che si definirebbe un "outlier", quel dato anomalo che altera le informazioni riferite al fenomeno. Come consumatrice per la statistica io sarei una neomamma alcolista...e invece ho comprato quelle cose solo perché ci ricaricavano sopra una marea di punti fragola...
Ho pensato che succede esattamente la stessa cosa quando scrivo delle mie pene del cuore o quando parlo dei miei drammi della solitudine. Mi viene facile parlarne perché sono un'idealista "Talebana" dei rapporti, ma "per fortuna" poi mi scontro sempre con una realtà che mi dà torto e che mi aiuta a pensare a tutt'altro dalle mie utopie irrealizzabili.
Scrivere di certe cose è come ricevere tanti punti fragola aggiuntivi che poi uso per regalarmi qualche altra cosa. Sperabilmente meno effimera dell'amore e più interessante  di una casa troppo pulita.









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