Sola andata

Sola andata

giovedì 24 novembre 2016

Giorno del mio ringraziamento a...

Vediamo se riesco a non escludere nessuno. In realtà se dovessi dare una risposta a bruciapelo non mi verrebbe subito in mente qualcuno o qualcosa in particolare, o meglio mi verrebbero in mente solo quelli ovvi, eppure sono certa che se faccio un bel respiro, spengo la radio, appoggio la schiena su questo meraviglioso termosifone e mi rilasso, mi verrano in mente un sacco di persone a cui destinare un sentito ringraziamento "argomentato"... Vediamo da dove posso cominciare. Il presupposto è che nessuno attraversa la nostra vita per caso. Se così è tutti hanno un ruolo necessario nella nostra esistenza e per questo meritano un riconoscimento.

Grazie a quello strano individuo che incontrai a sedici anni, bugiardo e imbroglione che mi ha fatto da subito capire cose dell'universo maschile che avrei ritrovato troppo spesso nella mia vita (arrivo a dire sempre), insegnandomi così a soffrire sempre un poco di meno ogni volta. Avrei potuto imparare prima e meglio la lezione, ma a volte sento come necessario pure ripetere per fissare meglio i concetti. Gli uomini a cui voglio bene non mi trattano mai come voglio io. Io oggi però aggiungo...non ancora...

Grazie al prof di economia che tantissimi anni fa mi fece ripetere l'esame tre volte. Credo che ad oggi sia ancora lui una delle tre persone più importanti della mia vita e forse lo sa anche.

Grazie anche alla fantastica "bocca di rosa" che orbita nei pressi del mio "territorio" e che in meno di un anno si è creata una corte di uomini adoranti che in processione vanno a trovarla come fosse la madonna. Ho imparato che ci sta una maniera di essere femmina che io trovo assolutamente invidiabile, quanto del tutto aliena da me. Non potrei mai competere con lei, ma osservo gli uomini che la cercano e penso che forse non sia poi così male che io non sia il loro tipo...se sapesse quanto mi è stata d'aiuto per comprendere ancora meglio quello che davvero cerco io nei rapporti e la qualità di uomo a cui tendo per soddisfarli.

Grazie al mio fisioterapista, perché quando stai tanto male nel fisico ti rendi conto che il dolore esistenziale, quello dei tormentati che fanno credere al mondo che stanno soffrendo più di te pure se non ti sanno spiegare il perché o in base a quale presunzione valida, è solo un'operazione di marketing per diversificare il mercato. E poi grazie di nuovo a lui perché mi ha insegnato a correre e quando corro io penso solo a quello. Quanto può essere bello quando le gambe bruciano come il fuoco e il cuore arriva a battiti impensabili. La sofferenza bella esiste e lotta con noi.

Grazie al direttore regionale che per ben tre volte ha rifiutato la mia richiesta di andare un anno all'estero. In realtà io muoio dalla voglia di lasciare quell'ufficio per un tempo più lungo possibile, ma le mie ragioni non sono chiare neppure a me e quindi io devo resistere lì dentro per tutto il tempo che posso, trovarci la mia dimensione naturale e non tentare fughe inutili da nemici inesistenti. Per ora temo che il mio posto sia ancora là. Credo che sia un bene che io mi costringa a rimanere là dentro, sono certa che quando sarà il momento le cose andranno come è normale che sia in un sereno ambiente di lavoro.

Grazie a tutti quelli che anche con precisa volontà di farlo hanno voluto farmi del male, colpirmi, aiutarmi a capire che soffrire e accettare il dolore vuol dire crescere e sviluppare risorse insospettabili da "combattente".
 E soprattutto grazie a quelli che non mi hanno amato mentre io lo facevo senza motivo. Mi ha fatto assai piacere lo stesso. Senza nulla pretendere.


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