Sola andata

Sola andata

venerdì 11 novembre 2016

...e lo vado a cercare...anche solo per sentirlo senza parlare

Prometto che non toccherò più l'argomento per tutto il tempo che posso, però è una bella serata, mi aspetta un week end pieno di cose e io sono abbastanza stanca da sperare di riuscire a farmi una di quelle agognate dormite belle e ristoratrici. Nel pomeriggio ho postato uno di quegli articoli di Oltreuomo che mi piacciono quasi sempre e nei quali trovo sempre un pezzo in cui mi riconosco come se per scriverlo mi avessero inseguito con una telecamera o letto nel pensiero. Era un articolo sulla singletudine delle donne intelligenti. No, non ho la presunzione di ritenermi tale e per questo destinataria dell'articolo, però in qualche modo ci provo sempre a vedere se nei punti di quell'elenco di motivazioni ci rientro pure io. Tutto qui. Solo un ulteriore tassello di analisi.

Un amico mi ha detto che posto sempre che è bello stare soli e che ormai si è capito. E io questo non l'ho mai pensato affatto. Ho sempre detto che è infinitamente meglio star soli che accontentarsi di un amore mediocre. Ma mi pare pacifico che questo voglia dire tutt'altro. Eppure a volte mica è così chiaro...

Tra i miei tanti colpevoli limiti ci sta la difficoltà ad innamorarmi delle persone giuste, la mia totale assenza di istinto materno, nonché la capacità di infilarmi sempre in situazioni anomale.
Poi però lo so che cosa divento io quando amo, cosa sarei capace di fare e quello a cui rinuncerei. Lo so perché la percezione esatta di cosa significhi tutto questo uno la tiene indipendentemente dalla esperienza effettiva che ne ha fatto.

Mi ricordo di una recente intervista a Battiato. Lui, uno dei maggiori cantori d'amore della storia dell'umanità, raccontava di non essersi mai innamorato in tutta la sua vita. Solo una volta aveva creduto di aver trovato la persona giusta ma poi successe una cosa che lo fece immediatamente ricredere. La cosa era questa. Lui si stava facendo la doccia e nel frattempo lei gli aveva finito tutto lo yogurt che ci stava nel frigo. Da quel gesto lui capì che lei peccava di egoismo, altrimenti avrebbe avuto l'attenzione di non privarlo del tutto di yogurt. Mi sembrò un episodio buffo ma tutto sommato abbastanza convincente...

Io invece ho creduto tante volte di amare qualcuno. Poi ad un certo punto mi sono resa conto che tutte le volte che è diventato necessario parlarsi e chiarirsi molto, avevo creduto male. L'amore vuole abbastanza silenzio, una marea di baci e abbracci e una priorità reciproca su tutto. Quando anche una sola di queste cose non c'è stata mi è andata male. E direi che fino ad ora la ricerca mi pare lunga faticosa e forse persino non percorribile.
Io "prendo a baci" quando ho bisogno di capire. L'ultima volta è stato con uno che immediatamente ha fatto come se nulla fosse. E io ho imparato tante cose sulla cautela, il rispetto per me stessa, la difficoltà di gestire situazioni faticose e il mio modo decisamente ingenuo di valutare le persone di cui mi affeziono.

Ecco perché oggi, ancora una volta, mi sono chiesta quanto sia davvero una colpa, una scelta, una incapacità o cos'altro, lo star soli, compiaciuti in fondo di esserlo, pur continuando ad immaginare la perfetta coincidenza tra l'intima percezione di cosa davvero sia per me amare e la concreta realizzalizzabilita di questo strano tarlo da cui, a vario titolo, ci lasciamo consumare un po' tutti.
Ma d'altra parte ben venga la lavata di capo di chi, avvertendo i miei temi fondamentali come delle ossessioni, mi dica pure di lasciar perdere...
Se soltanto sapesse quanto lascerei perdere volentierissimo io stessa...
P.S. Prendetemi a legnate se mi perdo ancora in chiacchiere simili. Non sono mica Battiato io


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