Sola andata

Sola andata

lunedì 28 novembre 2016

Il bello del tempo, anche quando non è bello

Non capirò mai le ragioni del successo atipico, rispetto alla media, di certi post piuttosto che di altri. Quello di ieri era un breve post di pancia e di cuore e senza un briciolo di cervello usato per esprimere quello che sentivo. È stato scritto per strada, in un momento preciso della giornata e dopo una notizia che per un attimo mi ha completamente svuotato.

Credo che certi condensati di verità abbiano la capacità di farsi intercettare più di ogni altra costruzione logica ponderata e dosata. Non si sa come, ma si fanno trovare. Mi succede sempre quando scrivo esattamente la sensazione di un momento. Che bello.

Della giornata di ieri mi porto dentro ancora un po' di quel vuoto che non sono stata capace di riempire neppure col cibo. Passerà, come è giusto che passino i dolori che non meritiamo e che non si trasformano in lezioni per una vita migliore. Passerà perché ci sono già passata. Passerà perché le cose che faccio col cuore alla fine sono quelle che capitalizzo meglio. Passerà perché ho bisogno di predispormi al meglio che verrà. E perché sono buona e i buoni soffrono solo per poche e validissime ragioni.

Oggi sono uscita molto presto dal lavoro e la metro gialla è stata chiusa per un tratto perché uno si è suicidato. Ogni tanto purtroppo succede e io mi chiedo sempre a che livello di sofferenza si deve arrivare per trovare il coraggio di lanciarsi sotto un treno e in generale il coraggio di interrompersi, di non avere voglia di sapere che altro ci tocca. Che cosa può essere mai successo per decidere di farla finita piuttosto che pensare che c'è sempre una strada alternativa da percorrere, che c'è la fantasia, l'immaginazione, l'utopia?...Non esiste mica solo la realtà e questo per me sarebbe già sufficiente per continuare a rimanere preda di un tempo che non è ancora finito e che oltre a tirare brutti scherzi, tante altre volte sorprende e diverte .
 Fa molto pippone, lo so, ma oggi non ho mangiato, non ho dormito e tento ancora di capire come faccio a farmi ferire sempre dalle persone a cui non ho fatto niente di male. Forse è per questo che oggi più che mai ho bisogno di combattere contro quella facile deriva nichilista che in realtà avrebbe gioco facilissimo pure su di me.

Ormai la giornata è passata, credo che sia stata una delle più faticose che io mi ricordi pur non avendo fatto nulla di speciale. Non ho neppure corso. Perché persino io lo so bene che quando stai male senza sapere con chi prendertela e come provare a stare meglio, trovare una ragione può essere un'impresa titanica, ma il bello di non avere più vent'anni è che sai che passerà, basta aspettare. E per farlo bisogna darsi del tempo. Non toglierselo.
Viva!



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