Sola andata

Sola andata

giovedì 16 febbraio 2017

"Ci si abitua a tutto/al dolore/alle stagioni" (ascoltando i Baustelle)

Pare che bisognerebbe fare qualcosa di diverso ogni giorno. E poi imparare almeno una cosa nuova. Il vero antidoto alla vecchiaia dice che è questo. Io sono un'abitudinaria ribelle, credo che possa andar bene lo stesso.
 "...scendi dalle stelle...scendi re del cielo...vieni in questa grotta al freddo e al gelo/ tra Gesù bambino e l'uomo..."

Sono stati due giorni di ferie perfetti: fatti di sole, sudate all'aria aperta, panini consumati su panchine nei parchi con tanta, troppa musica nelle orecchie, l'iscrizione a un corso di cinema fichissimo, un biglietto per uno spettacolo che non vedo l'ora di vedere e per cui ridere molto, e persino uno accaparrato in offerta speciale per lo Stato Sociale grazie a Francesca.
Io ci provo, giuro che ci provo con tutte le mie forze a scordarmi che in realtà tantissima parte della mia vita procede a mia insaputa e al di fuori di ogni mio controllo. E non è una cosa che ha a che fare con la sfortuna, le tegole del contingente, o chissà quali sforzi per mantenermi viva. No, credo che sia una responsabilità che noi bipolari, coscienti di esserlo senza troppi drammi, attribuiamo alla sfera un po' generica dei malesseri/malinconie inevitabili. In quei periodi li, o questi periodi qui, può pure filare tutto liscio che più liscio non si può, si possono pure trascorrere due giorni perfetti di sole e d'azzurro...non ce n'è lo stesso...ti porti appresso sempre lo stesso intatto senso di inadeguatezza di te stesso nel mondo. Non importa quanto tu sia in tabella di marcia, o il modo impeccabile in cui abbia assolto i tuoi obblighi, comprato senza sacrificio quello che più volevi, letto le pagine di un libro che ami, ascoltato musica che ti trafigge...no...non te la senti di dire che va tutto bene.

In realtà potrei dire di essere un po' in pace solo mentre corro, ma solo perché combatto con una fatica innaturale, mi concentro sulla sfida che mi lancia il corpo. Ma mi manca troppa aria per ricordarmi che sono davvero felice in quel tempo li. Oggi però ammetto che è stato speciale: di solito corro senza cuffie perché mi piace sentire la falcata delle scarpe sulla strada. Oggi invece ho messo "anime salve" per il mio lungo non troppo lento. A Dolcenera i battiti sono aumentati tantissimo e io sono certa che non fosse per l'andatura. Mi piace pensare di sovraccaricare il cuore di fatica e di emozioni. Forse quel momento lì è stato davvero perfetto.

"Ragazzina che cammini con i mostri...".
Non credo di aver mai conosciuto la depressione, ma non avendo mai consultato degli analisti non potrei dirlo per certo. So di aver avuto dei periodi nerissimi, dei dolori ingestibili e in generale faccio cose che spesso non mi vedono pienamente "adattata". Mi risulta difficile soprassedere su molte cose, ma fingere proprio sempre che sia tutto ok mi farebbe sentire "spiaggiata" sull'isola delle questioni irrisolte dove tutto finisce per diventare privo di senso e poco costruttivo. Qualche volta avrei voluto un confronto, un chiarimento che non ci sono stati. Ho dovuto fare tutto da sola e credo che sia stato davvero tanto difficile e umiliante, ma l'ho fatto lo stesso. Nella maniera che ho potuto, credo che fosse doveroso.

In questi due giorni non saprei neppure dire in quale fase io sia. Non sono felice e neppure infelice, ho imparato ad attivare dei meccanismi istantanei di compensazione e così mi garantisco un bilancio finale di giornata in pareggio. Credo che possa funzionare come forma di resistenza quotidiana, ma in fondo anche come una specie intuizione estetica per gli umori ballerini che tentano di trovare degli equilibri multipli ed elastici al posto delle nevrosi e dei rancori.

Mah...chi lo sa cosa davvero non va? Forse non ho chiuso proprio in pareggio. Forse il mio problema è il peso di gestire un bilancio positivo che non so come reinvestire, è la paura che la felicità abbia un costo tale che pagherò quando non avrò risorse. Ho paura di non meritare niente.
"...la vita non è niente/Provo a vivere..."
 Ecco cosa, forse, non va...
 "...non aver paura non piangere mai/ lascia consumare il presente..."


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