Sola andata

Sola andata

mercoledì 15 febbraio 2017

"Karma" e gesso...

Finalmente un po' di tregua da freddo e umidità. Oggi era una giornata luminosa e tiepida e io l'ho notata con particolare piacere dato che persevero in questo strano uso infrasettimanale delle mie ferie dell'anno precedente. In realtà non è stato un inverno particolarmente freddo qui a Milano, però purtroppo è bastato a farmi "esplodere" come al solito le dita coi geloni e poi con delle terribili ferite che sanguinano nei momenti più insospettabili. Pazienza, ormai lo so. Appena si sgonfieranno farò un trattamento bellissimo, metterò uno smalto vivace e con quelle saluterò di nuovo la primavera.
Intanto mi godo queste giornate un po' così, tra allenamenti senza forzare troppo, l'ascolto in loop dell'ultimo dei Baustelle e qualche buon film. Oggi ho visto quello con la Cortellesi e Albanese e l'ho trovato molto riuscito perché divertente e intelligente, forse perché sono appassionata di famiglie disfunzionali e sono convinta che sia proprio in certe folli dinamiche che riesca a costruirsi l'amore più coriaceo. Non sempre, ma quando succede è quello giusto.

Pare che il caso Gabbani sia ancora foriero di dibattiti accesi e che non si riesca a capire se sia un capolavoro di avanguardia o una colossale presa per i fondelli, fatta di slogan, luoghi comuni e nessun concetto espresso. A me la cosa diverte molto perché mi pare che sia un'operazione superbamente riuscita già soltanto per questo. Ha fatto schizzare le vendite della "scimmia nuda" e io continuo a pensare che in quella serie di parole chiave che riassumono tutto il pensiero occidentale del novecento, riveduto e corretto da un generico orientalismo, sia racchiusa la descrizione più perfetta di quello che siamo diventati in questa parte un po' presuntuosa di mondo.

Intanto io esattamente quattro anni fa partivo per l'India per poco più di due settimane e non mi sognavo neppure lontanamente che poi sarei ritornata in Italia con una qualche rivoluzione interiore, solo per aver fatto un giro in un posto così diverso dal mio, dove regnano tutte le peggiori contraddizioni del mondo e le forme più inaccettabili di ingiustizia sociale, tutte giustificate da una religione "regolatrice" di ogni singolo aspetto della vita. Non ho mai avuto voglia di fare yoga perché non ne so mezza di una disciplina millenaria basata su tutta un'altra filosofia di pensiero e di percezione del funzionamento del corpo. Bisogna avere rispetto delle culture profondamente diverse dalla nostra, ci si avvicina con calma, senza tentare innesti e adattamenti inverosimili, bisogna darsi tempo e progressione. Che la pace interiore magari arriva, ma non con un semplice schiocco di dita e poco altro. Siamo occidentali...facciamocene una ragione e accettiamoci per i non-orientali che siamo. Noi siamo quelli che il dolore lo combattono con l'anestesia, loro lo guardano in faccia, lo attraversano e ci fanno pace. A me è bastato leggere Siddartha e Narciso e Boccadoro quando ero un'adolescente malleabile per capire che era tutto molto bello e affascinante, ma alla fine giusto per dire che li avevo letti e per parlarne coi coetanei di fronte a un big Mac 

Nessun commento:

Posta un commento