Sola andata

Sola andata

martedì 21 febbraio 2017

Verifica di "esistenza"

La parte più interessante del mio lavoro è quella che mi vede andare in verifica esterna. Di solito vado negli studi di commercialisti e avvocati del centro di Milano per verificare l'esistenza di alcune società che vantano dei crediti iva nei confronti dell'ufficio presso cui lavoro. Tutte le volte che mi confronto con questi professionisti sono tenuta a stilare un verbale, chiedere della documentazione, ascoltare delle argomentazioni varie ed eventuali sull'attività svolta..tutto abbastanza interessante, se non fosse per certe situazioni, decisamente pirandelliane, nelle quali definire come esistente una società è più questione di dialettica sottile che di realtà dei fatti. Ma tant'è.

Pure io a volte me la racconto cercando di dare all'evidenza delle interpretazioni diverse. Una di quelle frasette virali che mi piacciono abbastanza per il loro blando paradosso dice "ti cambiano anche le cose che non succedono". Ma cosa significa davvero? Forse si tratta delle aspettative disattese. Io credo che accada sempre qualcosa, che non ci siano dei vuoti nell'esistenza e che nessuno viva davvero solo alla giornata. Tutti quanti pianifichiamo e ci diamo un orizzonte temporale più o meno ampio per far succedere delle cose. Credo che sia questo che cambi davvero le persone. Le cose che non sono successe non esistono e quindi le aspettative disattese non dovrebbero avere titolo ad alcun ruolo nella nostra vita.

Prima di venire ad abitare a Milano desideravo con tutte le mie forze di non vivere a Milano. Avevo una paura matta di questa città e speravo soltanto di finire al massimo in un'anonima e rassicurante provincia della bassa padana dove non succede quasi assolutamente niente. Non è successo e non ho nessuna voglia di sapere come sarebbe andata se stasera non fossi nel bilocale più bello dell'universo nella città d'Italia che mi ispira di più.
A vent'anni mi ero data il tempo limite dei trent'anni per formare una famiglia coll'unico amore della vita. Ne ho quaranta e l'evento non è stato neppure vagamente sfiorato. Non è successo. Che madre
sarei stata è questione che non mi appassiona più. Che compagna mi sarei rivelata...mah, so di essere molto affettuosa e totalmente concentrata nei rapporti a cui tengo ma, per quanto ritenga che possa bastare, rimane una cosa non dimostrata e quindi non appartenente alla mia storia.
Quando cercavo lavoro volevo esattamente qualcosa di simile a quello che faccio ora. Sono sincera. È successo. Se non fosse successo credo che avrei viaggiato per più tempo possibile, mi sarei mantenuta facendo la cameriera nei take away, dormito negli ostelli, letto fumetti tutto il tempo, corso come Forrest Gump. Non è successo e non saprò mai se mi sia persa la mia vera vita o semplicemente quella di una fallita diventata poi una pazza incurabile.

Alla fine credo che sia tutto giusto così. Le cose che non accadono sono semplicemente lo spazio necessario per quelle che ci capitano e ci cambiano. Non esistono i "se fosse andata così piuttosto che...". Io credo nelle geometrie dell'esistenza e nell'esattezza di tutto quanto accade, non certo per cause religiose. È che io della realtà mi fido. Sempre. Pure quando mi propone un leghista e al senso di vuoto cerebrale che avverto pure a distanza di sicurezza; pure quandomi fa guardare in faccia alle disabilità e alle malattie, ai sentimenti calpestati, alle guerre. Quella di vivere non è una scelta, capita senza averci chiesto pareri. Ciò che si sceglie è il tentativo di rendere questa strana esperienza una cosa che ci riguardi davvero. A volte questo esercizio mi risulta alquanto ostico e vorrei abbandonarmi al nulla e all'apatia. Altre volte ci sto dentro fino in fondo ed è proprio in quelle che "verifico" la mia di esistenza. Tutto quello che non mi è accaduto semplicemente non è verificabile. Nel mio verbale non saprei neppure come metterlo.





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