Sola andata

Sola andata

sabato 11 febbraio 2017

Il sabato qualunque di una non qualunquista

Giusto un paio di battute, che però già possono bastare per un qualche spunto allineato ad una condizione di spirito in questo momento ideale, rilassata, appagata per quello che è stata la giornata fino ad ora. Credo di aver già detto che non ho wathsapp, non chatto mai con nessuno a meno che non sono cercata dai soliti adoratissimi amici che periodicamente mi pensano e vogliono salutarmi così e, per questo, quando mi ripeto che non incontrerò mai la mia anima gemella riconosco che in fondo è altamente probabile che sia così, visto che incontro pochissime persone e sempre le stesse e non cerco in alcun modo di "pilotare" incontri a scopo relazione...o altro "scopo" (chiedo profondamente scusa ma non volevo perdermela). Lungi dall'essere una bacchettona inibita e bigotta (tranquillizzo il mio potenziale fidanzato, non lo sono per nulla) ma davvero "quell" aspetto" dei rapporti, nella mia visione drammaticamente idealistica/irrealistico-romantica, trovo che sarà sempre del tutto marginale.

Dicevo delle battute di cui parlavo all'inizio del post. Ci sta questo amico che mi dice di correre di meno e fare "altro". Lui è simpatico e scherzoso e io non potrei mai offendermi, poi però è rimasto molto colpito dalle mie risposte ugualmente ironiche ma in realtà assolutamente sincere. Però è così: non cerco nulla, non mi manca nulla degli aspetti profani di un rapporto e non ho nulla da appagare con chi non sia esattamente ciò che sento debba essere mio. Grazie amico mio, di avermi dato la possibilità di esprimere questo concetto. Ora però smettila di piangere 😆😆

Ritornando alla parte della mia vita che controllo bene e che asseconda i miei obiettivi, credo che quella di oggi ne sia stata il prototipo ideale, se è vero che per me davvero essenziale è fare sport, avere a che fare con persone divertenti e interessanti, ascoltare musica e leggere cose appassionanti. Oggi ho fatto tutte queste cose. Ho corso tanto con persone adorabili, ho promesso all'allenatore che domani lo farò per un'ora e un quarto perché devo assottigliare le gambe, ho comprato un biglietto per uno spettacolo a teatro che aspetto da un mese, ho divorato un fumetto magnifico mentre ascoltavo bellissima musica.
E poi la casa era pulita, ho acceso una candelina profumata e mangiato delle cose squisite.

Stasera ci sta l'ultima di Sanremo. Credo che lo vedrò. Forse vincerà la canzone insopportabilmente retorica e furbissima della Mannoia, ci ha ficcato dentro pure la parola benedetta, giusto per stare sicuri che non mancassero i sempre utili echi religiosi. Sanremo è lo specchio di quello che siamo dice il sociologo De Masi. E allora con quello di quest'anno direi che ci siamo meritati in pieno il fascismo, se si invita come espressione dell'Italia migliore una che ha fatto nascere un sacco di figli, o quello che ha solo lavorato nella vita...o se si lascia vincere una canzone vecchia e piena di inutili moralismi sul senso della vita...ma per carità...io confido ancora nell'ottimo Gabbani se c'è ancora speranza in questo assurdo paese.

Spero che il mio buon amico capisca che la mia vita non è poi così spiacevole se trovo ancora divertente fare quello che faccio, lottare contro la retorica stucchevole, provare a coltivare me stessa soprattutto in un pomeriggio come questo, con tutti gli ormoni belli della corsa, quelli che sostituiscono di gran lunga quelli a cui si riferisce lui. E soprattutto vorrei che mi credesse quando gli dico che preferisco l'amore virtuoso a quello virtuale, che quello lì non si può cercare in modo artificioso e che non escludo che possa sbagliarmi, ma io non so fare altrimenti. E quindi pace.
Mi vergogno un pochino stasera, chissà poi perché, ma in fondo non bisognerebbe mai vergongnarsi di dire la verità. Intanto io un sabato come quello di oggi lo augurerei solo ad una persona a cui voglio tantissimo bene. Vorrei che pure il mio amico mi credesse 

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