Sola andata

Sola andata

giovedì 9 febbraio 2017

Scrivere per sovrascrivere

No, stasera neppure per un secondo. Ho visto per intero le due puntate del sempre orrido Sanremo, ma quest'anno le canzoni sono davvero tutte inqualificabili. Lo dico senza snobismo visto che alla fine mi lascio pure io coinvolgere sempre da questa strana manifestazione che catalizza così tanta parte dell'attenzione di un paese che che forse a volte sopravvaluto, ma del quale poi io stessa sono parte integrante e in fondo integrata. E quindi non mi permetto nessun giudizio eccetto il disgusto musicale.

Stasera ho ascoltato tutto il tempo l'ultimo lavoro dei Baustelle che, invece, mi è piaciuto tantissimo. E poi ho letto uno dei fumetti comprati ieri. E neppure quello mi ha deluso. Insomma mi approssimo alla mezzanotte con un bilancio più che positivo di una non fredda giornata di febbraio in cui ho fatto capitare persino un film bello e divertente assieme ai miei colleghi. Il mio diario di bordo si potrebbe concludere qui se tra le attività serali non avessi incluso quella di rimaneggiare, come faccio da poco più di una settimana, il post che vorrei pubblicare a San Valentino. Di solito quando scrivo non rileggo niente (facile crederlo, dati i continui e diffusi refusi e le ripetizioni di parole o interi periodi...la mia è una prosa spesso grezza, ma la preferisco ad una più elaborata ma meno di pancia). Invece per quella storia lì mi ero ripromessa di scrivere in modo attento, accurato, pensato bene e che ne restituisse in pieno sia il lato triste che quello divertente. Il fatto è che intanto sono cambiata anche io, ho allentato tristezza, malesseri e tensioni proprio mente ricostruivo fatti e sensazioni. Tutto diventava più evanescente, lontano come le cose che avevo desiderato inutilmente e, all'ennesima rilettura mi sono resa conto di come fosse tutto molto meno rispetto al carico di significato reale.

Forse è per questo che quando qualcuno mi manifesta il proprio amore per me (o presunto tale) e io non sono in grado di corrispondergli, mi allontano immediatamente, voglio essere dimenticata e non generare alcun tipo di speranza, illusione, aspettativa che qualcosa possa cambiare. Non cambierà mai nulla: se non amo, non amo. Così succede a me, così succede a chiunque. Inutile perdere tempo, fantasticare, ricostruire storie credendo che assurgano a valore letterario in quanto custodì uniche di sentimenti eterni.
Se si è generosi e corretti si è molto chiari da subito. Poi ci sono gli ambigui che vanno capiti per tempo e poi ci sono i cinici, che godono a vederti smaniare inutilmente per loro. E poi ci sei tu, vittima di sentimenti inappagati e in quanto tali inevitabilmente destinati a riportarti alla realtà, prima o poi. Io ci sono riuscita scrivendo, perché se non scrivo quasi mai io capisco una cosa qualunque della mia vita, neppure quella più scema. Sono certa che esistano anche altri modi per capirsi e risolversi, ma io non li conosco. E quindi niente, mi tocca scrivere, raccontarmela, ridere di quello che provavo fino a ieri. E possibilmente pensare a cos'altro potrei postare di meno scemo a San Valentino. Credo nulla. Altrimenti, come al solito, improvviserò.


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