Sola andata

Sola andata

lunedì 19 settembre 2016

Mi rimangio tutto...anzi no...anzi si...uff...

Sono stata vegetariana per tanto tempo. Più di otto anni. Non mi è mai pesato, nonostante i lievi scompensi nei valori ematici che peraltro permangono pure adesso che mangio tantissimo pollo (carne rossa mai. Proprio non riesco).
Mi ricordo che quando decisi di eliminare la carne e il pesce dalla mia vita pensai che non ci fosse nulla di sbagliato da un punto di vista salutistico e soprattutto lo trovavo doveroso da un punto di vista etico. Ancora oggi, due anni dopo il mio ritorno ad una alimentazione onnivora, penso che sia la cosa giusta da fare.

Da qualche mese ho preso una fissazione stranissima. Rimango agganciata a quei video dolcissimi che riprendono le buffe dinamiche tra animali. Divento matta: vedere un cane e un gatto che si coccolano, un cigno che porta da mangiare a un pesce, una tigre che abbraccia il suo salvatore...potrei restare per ore ed ore. Faccio questa cosa appena posso, come immagino che faccia molto spesso una qualunque fanciulla "attempata" che ha smesso di leggere romanzi d'amore e non pretende più di farli diventare vita vissuta.
Credo che sia la massiccia produzione di ossitocina: quell'ormone benedetto che producono gli innamorati corrisposti...ma pure gli sportivi ( e quindi pure io) e quelli che provano tenerezza ( e quindi pure io).

Sono due anni che non sono vegetariana. Dunque mangio anche io cadaveri di animali, quegli stessi che da vivi mi procurano consolazione e piacere e che da morti non hanno dato nessun beneficio sostanziale alla mia salute. Questa settimana andrò a donare il sangue e già so che la dottoressa mi dirà la solita cosa: hai poco ferro. E questo mentre penso che una delle runners che si allenano con me è vegana e ieri è arrivata terza alla terribile prova della "Salomon run". Forza, salute ed energia traggono la loro intera fonte dalla terra e su questo non si discute. Il bisogno di carne e pesce nel l'alimentazione è un mito arcaico ormai privo di fondamento.

E così stasera, mentre riflettevo sulla qualità della mia alimentazione, mi sono accorta che di quello che c'è nel mio frigo devo rendere conto soltanto a me stessa, che con le mie scelte alimentari non risolverò il problema tutt'altro che ideologico della sostenibilità di certi allevamenti intensivi e che neppure posso impedire a nessuno di provare il godimento di una grigliata in compagnia, o di variare a piacimento il proprio menù. Queste cose odiose le lascio agli integralisti intolleranti, ai guru della vita ascetica elevata a legge morale universale, ai mistici, ai forzati delle diete innominabili.
Eppure io...che cucino quasi sempre solo per me stessa, che mi faccio le ossitocine solo quando guardo gli animali vivi e felici, io...che rimango anemica con o senza la carne...io... per quale diavolo di ragione non sono rimasta vegetariana negli ultimi due anni? Solo per peccato di gola.
Un vero peccato...





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