Sola andata

Sola andata

martedì 5 aprile 2016

Amori "universali" molto "provinciali"

La cosa più ingenua che possa pensare una persona che è vissuta per trent'anni in provincia e poi va a vivere a Milano è quella di credere che quando torni un po' a casa non troverai mai delle novità sorprendenti.
Sono qui da due giorni e dalle amabili conversazioni con i miei parenti ho sentito solo di storie di abbandoni e tradimenti. Credo che un bravo romanziere avrebbe materiale per una collana intera.

Matrimoni da sogno infranti così all'improvviso e quasi senza un perché, relazioni pericolose, fughe di mezzanotte, intrighi, inganni, bugie...tutto questo è successo davvero, a persone reali e in situazioni precise che hanno dato al mio paesello un volto e un fascino che mai gli ho attribuito prima.

Il tema di fondo è sempre lo stesso che mi ossessiona da sempre, dato il mio scarso talento in materia sentimentale: l'incapacità del maschio di rimanere fedele per sempre alla donna scelta come moglie, le incomprensioni, l'incomunicabilità, l'impossibilità di congelare i sentimenti al loro magnifico stadio di incanto iniziale. 
Quello che trovo stranissimo è che quando penso a queste cose mentre sono a Milano mi sembra un fatto normale. Io alla città associo immediatamente  una certa impossibilità nel consolidamento dei rapporti profondi, perché tutto corre più veloce, gli incontri sono moltiplicati ma spesso troppo effimeri per riuscire ad arrivare a strutturarsi. Forse perché sono convinta che i legami che ti costruisci da adulto e in una città che non conosci da tutta la vita richiedono un tipo di collante tanto difficile da fabbricare. E io in verità non so neppure di che pasta sia fatto.

E poi arrivo qui e in un paio di amabili conversazioni coi parenti, scopro che c'è tutto un mondo di intrecci romantici a fare da sfondo alla noia, all' abbandono e al niente...
Mica me ne compiaccio poi così tanto. Tornare a casa per me vuol dire avere la certezza che ci sia un luogo che a dispetto delle pochissime opportunità che mi offre, si faccia vanto di affetti consolidati,  di legami tenaci e protetti con la stessa cocciutaggine contadina che garantiva frutti pure da una terra 
dispettosa e che anzi mi venga a rinfacciare la mia incapcita di trovare queste cose in una città che non sarà mai la mia perché a certi valori non riesce ad arrivare.

E invece no. In paese succedono le stesse cose che a Milano. Ci si incontra, ci si illude di amarsi alla follia, passa un po' di tempo ma neppure troppo...noia, abbandono...e niente...non ti voglio più.

Però le storie di tradimenti che succedono al paesello a Milano se le sognano...e poi ci sta quel'"indotto" ineguagliabile fatto di pettegolezzo, ricami romanzati, travisamento dei fatti...di cui solo un provinciale può capire l'essenza.

P.S. Io per amore sarei disponibile a trasferirmi pure ai polI. Basta che mi garantisci che almeno là durerà per sempre




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