Sola andata

Sola andata

venerdì 19 agosto 2016

Abiti ed ebeti

Non fingerò di appassionarmi all'argomento. Potrei ammetterne  la rilevanza se fosse stato impostato in altro modo, ma così non mi risulta e quindi mi pare soltanto un'altra occasione persa per un dibattito serio e depurato dai soliti pregiudizi.

Però posso riferire di un paio di episodi vissuti in prima persona e che mi ricordo che mi procurarono parecchio disagio. Il primo è stato durante la mia prima e unica crociera nei Caraibi. Mi stavo rilassando in una di quelle piccole vasche idromassaggio nelle quali ci si sta al massimo in quattro. Ero sola e ad un certo punto due donne completamente coperte con indumenti di tessuto semipesante entrarono nella vasca dove ero io. La mia reazione fu di uscire immediatamente per ragioni meramente igieniche. Ovviamente. Ma la mia indignazione era palese e dal mio punto di vista sacrosanta. E continuerò ad indignarmi sempre per una zozzeria simile. Un secondo episodio è accaduto qualche mese fa in un centro estetico di Milano, quando il marito di una donna col velo spiegava alle estetiste i trattamenti che LUI voleva che facessero a sua moglie e pretendeva che tutti i dipendenti maschi uscissero dal negozio...
Al netto di questi accadimenti vivo senza alcun interesse né partecipazione emotiva l'osservazione delle tantissime donne, spesso molto femminili, belle e sensuali che incontro ovunque e senza la costante necessità di ipotizzare chissà quale forma di costrizione o sottomissione al maschio dominatore. Quasi tutte le volte sento che si tratta di libere scelte esercitate in un contesto culturale molto connotato a cui si può anche voler aderire per intimo convincimento e non per terrore o manipolazione.
Le religioni sono così...irrazionali e ci sta poco da dibattere quando si accetta la possibilità che abbia senso ammetterne il senso...nessuno pensa mai allo sforzo enorme di tolleranza che un povero ateo compie nell'accettare l'immane stupidità che ritrova in ogni forma di credenza religiosa...

Per il resto direi che c'è poco da essere spensierate pure dalle mie parti. A me capita ancora oggi di sentirmi dire che sono da sposare solo perché scoprono che so cucinare o non dimostro la mia età. Ci sono forme striscianti di maschilismo che si annidano in espressioni innocue, considerazioni fatte distrattamente (e forse per questo ancor più gravi) che la dicono molto lunga sulla effettiva percezione che a qualsiasi latitudine l'uomo ha bisogno di avere della donna per conservare la sua sicurezza. Se dovessimo misurare il nostro grado di civiltà su questo fattore, credo che avremmo davvero poco da insegnare a chicchessia. E non lo so se sia solo un caso che mi viene in mente l'ultimo fotogramma di quello splendido cartone "anomalisa": quello di una bambola gheisha comprata in un porno shop e che opportunamente "lubrificata" canta una dolce ninna nanna al suo "bambino".
Intanto al Tg ci sta il presidente della repubblica che interviene al meeting di comunione e liberazione , credo la peggiore aberrazione di questo paese. Ma davvero crediamo di essere in grado di avere qualcosa da insegnare i termini di evoluzione civile e sociale?

Noi discutiamo male, malissimo, di veli, di costumi, di maschi che decidono quanto devono essere belle le proprie donne, del grossolano gioco dei ruoli all'interno coppie sempre più fragili e drammaticamente estranee...e intanto l'immagine simbolo di una estate paradossalmente così poco ortodossa come questa è quella di un bambino insanguinato, completamente solo, che non ha mai conosciuto la pace nel suo paese perché quando è nato già non c'era più. ma continuiamo così...a stendere veli pietosi su teste che si ha una gran paura di far funzionare correttamente.





3 commenti:

  1. .....hai già perfettamente detto tutto Tu....Complimenti
    ps.: dimmi solo come si chiamava il manga
    pps.:..ma al discorso di Mattarella son seguiti poi fuochi d'artificio o si è passati direttamernte all' ufficio funebre...
    Luijy

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    1. Il manga si chiama "anomalisa" splendido affresco di decadentismo contemporaneo.

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  2. ...ma non è un manga è un film in stop motion di provenienza americana

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