Sola andata

Sola andata

lunedì 29 agosto 2016

Voglio vivere così. O così...ma forse è meglio cosi

Secondo me non può valere la storia del "rispetto" per diritto anagrafico acquisito. Questa cosa che se sei vecchio necessariamente costituisci un esempio per qualcuno perché di certo hai un'esperienza e uno sguardo sul mondo che i giovani non hanno e della quale necessitano assolutamente. Faccio presente che Riina è arrivato ad una "rispettabile" età, pure Andreotti, pure Cossiga...tutta maestri  "venerabili" delle cui magistrali lezioni questo paese vivrà in eterno di "rendita passiva" .
Così come non credo affatto che i bambini siano tutti adorabili o autorizzati a sentirsi liberi di esprimersi come credono senza mai ammonimenti. Le fasi della vita non hanno meriti o demeriti di per se', sono semplicemente delle occasioni che ciascuno di noi si gioca più o meno consapevolmente sulla scorta di una base innata che ci rende unici ma che non è sufficiente per raccontare tutto di noi.
 Io credo di essere stata una grandissima rompiscatole da piccola e forse è per questo che mi ricordo ad uno ad uno gli schiaffi e le lavate di capo che ho ricevuto da bambina. Non credo mi abbiano fatto bene ma neppure posso sapere cosa sarei diventata se non ne avessi prese così tante. In Giappone vige un rigidissimo sistema educativo che impone assoluto rispetto delle regole imposte fin da piccolissimi perché l'asilo in cui riusciranno a farsi ammettere deciderà l'intero percorso scolastico e poi lavorativo e di prestigio sociale. Una vita senza scelta. Se riesci a non suicidarti o non diventare un hikikimoro ( uno che si isola dal mondo e rimane nella sua camera senza uscire mai. I genitori per la vergogna di solito assecondano la "scomparsa" e dicono ai vicini che sta studiando all'estero) forse poi davvero diventi un vecchio meraviglioso e saggio di cui quella cultura ha giustamente un enorme rispetto.

In questo ultimo periodo c'è una cosa che mi piace fare più di ogni altra al mondo, spero che mi passi perché sta diventando una piccola ossessione: mi incanto a guardare video di animali che interagiscono tra loro in modo più o meno buffo, tenero e apparentemente improbabile. Io stessa stento a credere a quanto piacere provi nel cercarmi questi video. Forse perché non amo gli animali proprio da sempre. È una scoperta che ho fatto abbastanza di recente, con il mio primo micio che occupò la mia casa nel 2005. Mi ricordo che solo pochi anni prima, incontrando in treno un mio amico, pensai che fosse completamente pazzo per il tono con cui mi raccontava del pediggree che aveva fatto avere al suo cane. Giuro che rimasi impressionantissima da quel suo sguardo così illuminato. Soltanto dopo ho capito davvero cosa c'era in quella luce e che se ti innamori di un animale è del tutto normale provare quel tipo di empatia.

Perché è così che funziona quella che i bravi definiscono "competenza emotiva". Un po' torna utile una sensibilità innata, un po' i casi della vita che ciascuno di noi prova a trasformare in bagaglio di esperienza, e un poco, anzi parecchio, devi avere voglia di fare lo sforzo di capire quanto davvero sei capace di provare un sentimento che ancora non ha preso forma ma che sta lì, latente in attesa.
E così ho pensato che per diventare una persona buona sia necessario un esercizio consapevole di volontà e che quella parte di umana compassione di cui siamo tutti più o meno naturalmente dotati non puo essere sufficiente a renderci ciò che è giusto che diventiamo. È per questo che per me l'età è, oggi più che mai, in questa specie di eterno presente da cui tutti abbiamo paura di sganciarci, un indicatore della portata umana alquanto poco rappresentativo.

L'ho capito solo ora, quando ritrovo nello scambio di effusioni tra un cane e una gattina maliziosa la sintesi perfetta di un legame senza filtri, che travalica il genere, gli stereotipi, il calcolo e direi la natura stessa per come noi l'abbiamo mal codificata fino ad ora. Per gli animali è normale. Io l'ho dovuto imparare. E cosi mi incanto e poi non mi distrae nient'altro, non i bambini-tiranni di genitori indolenti, non i vecchi incarogniti da progetti non realizzati, resi diffidenti, abbandonati sulle panchine a lasciarsi morire lentamente, o a sparare a zero contro la crisi dei valori dei giovani. La meglio umanità lascia che il tempo restituisca all'età ciò che merita, altrimenti passerà inosservato fingendo che non siamo mai esistiti davvero.
Noi non sappiamo tutto e subito come gli animali. Per essere migliori pare che ci dobbiamo sforzare. Sempre. Da quando siamo piccoli piccoli fino all'ultimo alito di esistenza. E pare che certe volte si soffra. Un bel po'...







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