Sola andata

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sabato 6 agosto 2016

"Sospensione dell'incredulità" (il salto necessario tra reale e realizzabile)

Su Facebook circola una specie di meme dove uno chiede a un altro di dirgli cosa faceva in un determinato anno, con chi stava, cosa è cambiato da allora... Io non ho partecipato. Mi fa un po' impressione il confronto "ora-allora", mi fa impressione in generale tutto quello che mi provoca il ricordo puntuale delle cose che mi sono successe e sulle quali non più alcun potere di intervento.
Però in fondo sarebbe stato un esercizio interessante per fare il punto della situazione e rendersi conto che il "come eravamo" è in buona parte un prodotto indipendente dal "come credevamo di essere e diventare". Potrei giusto rispondere frettolosamente che l'anno che mi è più caro tra quelli che mi ricordi della mia vita è il 2009 perché: 1) non avevo nessuna responsabilità: ero disoccupata da circa un anno ma avevo vinto il concorso 2) non ero innamorata di nessuno. È una cosa magnifica non avere nessuno in testa, ricordare quelli che ti sono piaciuti, per i quali hai immancabilmente sofferto e scoprire, così all'improvviso e senza una spiegazione plausibile che non occupano più neppure un angolo isolato del tuo cuore e della tua mente. Sensazione magnifica. 3) una vacanza bellissima in Sardegna 4) Ho scoperto il cinema di Bergman. Tutto intero. Mi ricordo di pomeriggi magnifici nella mia mansarda appena costruita trascorsi a vedere quelle che per me hanno rappresentato i pilastri su cui ho costruito la mia visione delle cose fino ad oggi 5)andavo a vivere in una casa tutta da sola. Niente più posti letto e cucine in condivisione. Una casa grande grande tutta per me nella provincia di Mantova. Fu lì che maturai la scelta di non avere mai più il televisore...la mia ottima scelta durata quasi sette anni...il fatto che oggi mi sia di nuovo "imborghesita" riportando la TV in casa non sminuisce il valore salutare di quella scelta

Ecco, alla fine l'ho fatto pure io questo strano compitino. Ma il 2009 è un anno a se stante. Non può fare testo per un raffronto equanime con tutti gli altri anni che a vario titolo mi hanno accompagnato, o più spesso ostacolato, fino ad oggi. E così ho deciso di fare un'altra cosa. Mi scelgo l'anno che verrà . Non necessariamente il prossimo, ma uno dei prossimi nei quali io decido cosa sono e quello che mi è accaduto secondo una proiezione fantasiosa ma plausibile. Facciamo un patto narrativo di "sospensione dell'incredulità", quella tattica che usano gli scrittori di fiabe e di romanzi di fantascienza per convincere il lettore ad immergersi in un mondo impossibile ma assolutamente plausibile.

È l'anno 20** e io ho lasciato da tempo il mio lavoro sicuro per un più gratificante lavoro autonomo nel campo dell'editoria indipendente. Il mio compito è sostanzialmente leggere i blog di ragazzi di età compresa tra i ventotto e i trentacinque anni, elaborarne i contenuti e collaborare alla stesura di storie
dalla architettura più vasta, sempre al confine tra vita vissuta e vita immaginata. Un lavoro bellissimo in cui io e il mio team siamo stati i pionieri riconosciuti.
Ho una vita affettiva finalmente gratificante con una persona spiritosa e appassionata, un uomo gentile, che condivide le mie passioni e la mia idea di legame e con cui ho un dialogo non obbligato perché la comprensione vera è fatta pure di silenzio complice.
Viviamo nella mia attuale casa, ma intanto ho comprato anche il bilocale accanto...perché di sicuro è vera la leggenda che una vita di coppia riuscita necessita di due bagni :). Non abbiamo figli ma non è affatto un problema. Abbiamo un micio tutto grigio magnifico che sta sempre sul divano e non rompe mai niente. La mattina andiamo a correre assieme e lui al rush finale mi lascia sempre vincere. L'unico pasto che obbligatoriamente dobbiamo fare assieme è  la colazione, perché è l'inizio che si ripete e noi dobbiamo ricominciare ogni volta senza dare questo come scontato. Poi un bacio e un pensiero reciproco in sottofondo per tutto il giorno.
Sono contenta e finalmente appagata della mia vita ma mi piace continuare a riconoscermi in quella di sempre. Sento che c'è della continuità in tutto il mio percorso, anche se apparentemente mi appare tutto sconnesso e incoerente. Mi piace l'idea non non essere costretta a rinnegare niente e che tutta la mia vita fino ad oggi ha seguito una
logica oscura ma necessaria e solo sulla scorta di tutto questo ad un tratto si giunge al lavoro che mi rappresenta e all'incontro necessario.

 Ecco, il mio 20** sarà così. Almeno ai sensi della mia "sospensione dell'incredulità" . In fondo moltissimi romanzi di fantascienza si sono rivelati profetici proprio perché hanno immaginato un futuro improbabile  ma, come detto, pur sempre plausibile.

 E così stasera io voglio brindare al mio magnifico e plausibile 20**. Lui sì che se lo merita.

3 commenti:

  1. blog di ragazzi di età compresa tra i ventotto e i trentacinque anni...???? a 28 anni si è uomini maturi , si ha una famiglia , delle responsabilità, un lavoro. Il problema è decidere quando si smette di essere figli e quindi si ha una vita adulta autonoma dove la propria casa è quella in cui si vive, che ci si è guadagnata, quando la casa dei genitori NON è più casa tua ma "casa loro" in cui sei ospite gradito ma sei ospite, quando la tua città è quella in cui abiti , vivi e lavori 350 giorni l'anno. Insomma a 28 anni si è grandie non si può pensare a cosa fare da grande, lo sei già da un pezzo .

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