Sola andata

Sola andata

sabato 27 agosto 2016

Di "gommoni" , di pomeriggi in panchina e di tagli mancati

Ma insomma...non faccio in tempo ad appassionarmi alle storie d'amore che nascono e alle quali mi appassiono come una fanciullina che si augura che funzionino ancora secondo lo schema classico della fiabe a lieto fine, che già la trama vira in senso illogico e si mette a raccontare cose che predispongono ai più antichi stereotipi sul maschio inutile. No, non parlo di me, che nelle favole ho deciso di non entrarci neppure per fare il folletto sfigato, però se un'amica mi racconta di un incontro bello, di un uomo che la fa ridere, di conversazioni telefoniche che durano tutta una notte, poi alle puntate successive mi pare ovvio che voglio che lo sviluppo sia coerente con i presupposti. E invece niente. Pare che le storie appassionanti non vadano più di moda, che il protagonista maschile si riveli sempre per il meschino approfittatore di tutte le donne che si innamorano di lui solo perché non riesce a scordarsi dell'unica che lo ha abbandonato. È così. Se hai più di 15 anni, incontrerai solo e sempre tipi così. Fine della favola. E sopravvissero tutti abbastanza infelici e con qualche contentino.

Meno male che ci sono i sabato pomeriggio al sole sulla mia panchina di fiducia, a leggere storie più appassionanti della vita. Meno male che ci sta l'Esselunga con gli sconti fino al 50% e poi un anziano signore che ti dice che sei bella e brava solo perché gli hai dato la precedenza alla cassa. Meno male che ci stanno i muratori di via mecenate a fermare l'aggeggio con cui stavano scavando nella strada per dirti tutti assieme con una sola voce che hai un bel prendisole...se avessero avuto uno smartphone non lo avrebbero mai fatto. Meno male che vivo in un quartiere dove si cucina ancora per  famiglie numerose senti gli odori, le conversazioni accese, lo spignattare tipico di quando non usi soltanto il microonde come faccio io.

Era previsto che andassi dal parrucchiere oggi pomeriggio. Voglio farmi la frangia e scalare ancora un po' il taglio che ho senza accorciarlo. Ma ci vado mercoledì. La panchina non va trascurata e almeno di sabato io devo stare qui seduta con soltanto tre cose: una bottiglietta d'acqua, un libro e l'i pad per prendere appunti. Per almeno un'ora il mio compito è stare seduta qui al sole e senza nient'altro a disposizione. Sono qui da circa mezz 'ora è non è successo ancora niente, ma questo lo sapevo e poi è uno dei motivi per cui mi piace starmene qui. E poi penso sempre a una parola nuova che ho sentito dire dalla mia amica simpatica con le storie travagliate. Ha detto che certi ragazzi sono proprio dei "gommoni". E quando le ho chiesto cosa cavolo significasse, lei mi ha detto che in Puglia si dice così per gli uomini che "non tengono voglia di prendersi gli impegni. Gli piace sfruculiare senza quagliare" (garantisco che questa frase con l'accento barese fa riderissimo).

Ho riso tantissimo e in quel momento ho pensato che pure se è molto divertente leggere le favole, può esserlo altrettanto ascoltare le storie che non finiscono esattamente come vorremmo noi, perche è come ce la raccontiamo a fare poi la differenza.
E pensare a tutto questo, di sabato pomeriggio e sulla mia panchina prediletta, non ha prezzo. A cambiare testa ci pensiamo mercoledì.





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