Sola andata

Sola andata

giovedì 15 dicembre 2016

il film, la frolla, la fine, il fine...

Due ore e venti per un film sono tante. Anche se è di quelli che riescono in quella complicata operazione di insinuare il mistero da svelare e hanno quella struttura di narrazione che hai deciso che ti piace sempre molto. Hai presente? Quei film in cui il complesso mondo interiore si esprime con molto non detto, con la forza espressiva di un volto che ha pianto troppo, con episodi del quotidiano che non capisci subito che ruolo abbiano nella narrazione nel suo complesso. Insomma quei film in cui se hai invitato qualcuno, gli chiedi scusa imbarazzato e magari gli offri qualcosa se non hai pagato il biglietto pure per lui.

In realtà "Aquarius" è un bel film, con un finale strano, anzi, è strano proprio tutto il film nel modo in cui si evolve e tratta i passaggi della storia. Ma l'attrice è superba e tutto mi è sembrato estremamente affascinante. Di che parla? Credo di una forma tenace di resistenza all'oblio, dell'idea di dimora come scrigno dei momenti fondamentali di vita familiare ma pure di una intera visione del mondo che si è formata con il continuo via vai di varia umanità che vi albergava, ci lavorava, consolidava affetti e legami.

Se il film fosse finito prima sarei rientrata in ufficio a completare il mio orario. E invece sono tornata a casa, richiamata da una fetta di crostata alla fragola che giuro mai mi era venuta così buona e poi la casa era pulita e in ordine, il frigo pieno ed erano tutti pronti pure i pranzetti congelati da portare in ufficio. Certe volte mi comporto come una noiosa mogliettina dell'Italia conformista degli anni cinquanta. Poi per fortuna passa subito.

Siamo a metà dicembre. Tra pochi giorni saranno tutti in ferie e di riflesso anche la mia quotidianità cambierà. Intanto so per certo che l'ultimo giorno dell'anno correrò per 10km con altra gente non per fuggire da nulla quanto piuttosto per andare incontro alle incognite di un anno a cui non ho nulla da chiedere se non, forse, la magia di un incontro perfetto...ecco, la mia solita debolezza...non mi libererò mai di certe ossessioni...d'altra parte..why not? Crederci sempre ☺️☺️☺️

Siamo a metà dicembre, ho già detto che non ho nulla da ridire, sul piano personale, per questo 2016 così complicato ma pure fortissimamente onesto, così da neo quarantenne maldestra ma quasi risolta, così uguale e diverso dai precedenti, con un sacco di cose da ricordare e altrettante che vorrei dimenticare o vivere in altri modi. Però sono qui, con i capelli quasi lunghi, biondi come quando avevo sedici anni, un viso con segni nuovi che non mi dispiacciono e una crostata di fragole da far impallidire nonna papera.

Oggi ho visto un film sull'importanza della dimora come depositaria di affetti e legami, ma pure di una profondissima solitudine piena di poesia, di musica, di percezioni che non possono essere condivise perché affondano nelle pieghe di un vissuto interiore che decifriamo soltanto da soli.

Non è mai elegante portare rancore. Soprattutto verso se stessi e tutti i tentativi che abbiamo avuto il coraggio di fare. Anno che stai passando, non è stato vano conoscerti. Nel curriculum vitae giuro che ti metto in grassetto. Tante care cose.

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